I ribelli Houthi dominano il Mar Rosso, i paesi del G7 studiano un programma militare di contrasto. L’Italia si è detta pronta.
La Mediterranean Shipping Company (MSC) ha confermato la modifica della tratta, decisione necessaria per evitare ulteriori ripercussioni da parte dei ribelli yemeniti Houthi. Si sono dunque accodate ulteriori società di navigazione, tra cui la CMA-CGM francese, la Maersk danese ed infine la tedesca Hapag-Lloyd. Il nuovo percorso stabilito implicherà il passaggio per Capo di Buona Speranza, con il conseguente aumento dei giorni di viaggio – dieci in più precisamente. A questo si aggiunge l’incremento delle polizze assicurative associate al personale di bordo e alla nave stessa.
Per il momento gli attacchi degli alleati palestinesi non hanno coinvolto i passeggeri delle navi colpite, si tratta per lo più di tentativi di sabotaggio alla struttura navale. Tuttavia, l’utilizzo di droni e missili potrebbe compromettere la sicurezza e tutela del personale di bordo. Gli Houthi dominano il Mar Rosso ed il loro principale obiettivo risiede nel contrasto delle unità israeliane che percorrono le sue acque. Le frequenti rappresaglie del movimento dei ribelli, sostenuti dal governo iraniano, implicano una concreta problematicità in merito ai trasporti e al commercio.
L’Italia è pronta
I ribelli di Houthi puntano alla distruzione delle reti di comunicazione israeliane, nella consapevolezza che il 98% dei rifornimenti del paese viene trasferito via mare. Questo include macchinai per infrastrutture e progetti di costruzione, prodotti di consumo e merci di manifattura cinese. Negli ultimi anni di fatto il governo israeliano ha tentato di ridimensionare la propria dipendenza economica dall’Europa, puntando alle potenze orientali. Nel mese di ottobre il 25% dei prodotti veniva dai paesi asiatici. In termini pratici, il 30% circa delle importazioni israeliane passa inevitabilmente per il Mar Rosso.
Di fronte ad un aumento sempre crescente degli attacchi da parte degli Houthi, i paesi del G7 hanno iniziato ad ipotizzare di inviare una flotta navale militare che possa contrastare le operazioni dei militanti. Si tratta di un’iniziativa che nasce in primis da Israele e che gode dell’appoggio dagli Stati Uniti. A questo proposito, l’Italia sta considerando di prender parte alla coalizione internazionale volta alla lotta contro gli yemeniti, una condizione che implicherebbe la presa di posizione implicita in favore della causa israeliana. Il nostro paese non è l’unico a volersi unire alla flotta anti-Houthi, anche se per il momento nessuna delle principali potenze si è esposta esplicitamente nel merito.