La Corea del Nord lancia un missile per gli USA. Le tensioni internazionali crescono dopo il recente test nordcoreano.
Il panorama geopolitico internazionale è nuovamente sconvolto dalle azioni provocatorie della Corea del Nord. Nella mattina di lunedì 18 dicembre ha lanciato un missile balistico intercontinentale a combustibile solido capace di “raggiungere tutto il territorio degli USA”. Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno condannato fermamente la Corea del Nord per questo test.
Il missile ha percorso una distanza di circa mille chilometri in 73 minuti, raggiungendo un’altitudine di 6mila chilometri prima di atterrare nel Mar del Giappone. Inoltre, il lancio non è stato isolato, poiché è il secondo compiuto dalla Corea del Nord in meno di 12 ore. Il primo era un missile balistico a corto raggio, rilevato dalla Corea del Sud nella tarda serata di domenica, proveniente dalla regione di Pyongyang. Sembra che le motivazioni di queto test siano dovute alle proteste nordcoreane contro il secondo incontro del gruppo consultivo nucleare USA-Corea del Sud. La Corea del Nord ha accusato il gruppo di aver “aggravato le tensioni militari” nella regione. Come abbiamo detto però, questo test ha destato molte preoccupazioni.
Le preoccupazioni destate dal lancio
Il viceministro della Difesa giapponese, Shingo Miyake, ha espresso gravi preoccupazioni sulla portata del missile nordcoreano. Ha infatti affermato che “l’intero territorio degli Stati Uniti si troverebbe nel suo raggio di azione”. Tokyo ha fortemente condannato i lanci missilistici definendoli una “chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e una minaccia alla pace e alla stabilità della regione”. Il governo giapponese ha presentato una protesta formale al regime di Pyongyang.
Anche la Corea del Sud ha reagito con forza, definendo i test nordcoreani una “seria minaccia alla pace e alla sicurezza della penisola coreana e della comunità internazionale”. Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha ordinato contromisure “immediate e schiaccianti” ed ha sollecitato una risposta congiunta con Stati Uniti e Giappone. Il governo della Nuova Zelanda, nota per la sua rigorosa politica antinucleare, ha accusato la Corea del Nord di “provocazione”, sottolineando l’ampiezza dell’indignazione internazionale di fronte a tali azioni. Il test di lunedì ha coinvolto un missile balistico intercontinentale avanzato, alimentato a combustibile solido, rappresentando il terzo lancio di questo tipo dopo quelli di aprile e luglio. L’uso di combustibile solido rappresenta un significativo avanzamento tecnologico, facilitando il trasporto e rendendo più veloci le operazioni di lancio.
Le tensioni nella regione si acuiscono ulteriormente con le minacce del leader nordcoreano Kim Jong di intraprendere ulteriori azioni offensive contro gli Stati Uniti. Questo contesto preoccupante solleva interrogativi sulle prossime mosse degli attori internazionali e sottolinea l’importanza di una risposta coordinata per preservare la pace e la sicurezza globali.