Ancora sanzioni da parte dell’Unione Europea. Ora l’Occidente è deciso a fermare Putin intervenendo sui diamanti
È passata un po’ in sordina il dodicesimo pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea nei confronti della Russia. Ma le conseguenze potrebbero fare molto più rumore.
Negli ultimi giorni, infatti, è stata annunciata la nuova serie di misure economiche e restrittive contro il governo russo, per spingerlo e scoraggiarlo a lasciare il territorio ucraino. Bloccato l’importo di diamanti dalla Russia, bene particolarmente prezioso per l’Economia di Mosca.
Il meccanismo per tracciare la loro provenienza
Dopo 22 mesi di guerra tra Russia e Ucraina, l’Unione Europea ha deciso di emanare un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. La decisione è quella di mettere al bando i diamanti di provenienza russa per quanto riguarda l’import europeo. Sebbene sia passato praticamente in sordina, si tratta di un messaggio particolarmente deciso rivolto a Putin. Il mercato dei diamanti, infatti, è particolarmente importante per Mosca. Ma non è stato per nulla facile definire le sanzioni in relazione ad un settore che, storicamente, è fatto più di luci che di ombre.
La Russia è protagonista di estrazioni pari a un terzo dei diamanti nel mondo. Tuttavia, in Unione Europea, ovvero ad Anversa, vi è la principale borsa di diamanti del mondo, dove avvengono circa l’80% delle transazioni globali nel settore. Si è trattato del principale ostacolo che ha portato ad un ritardo enorme per quanto riguarda l’emissione della sanzione. Tuttavia, l’esigenza di mettere ancora più in difficoltà la Russia si è rivelata più urgente, tanto da far approvare il dodicesimo pacchetto. Gli Usa avevano messo fuori legge l’import di diamanti fin dall’aprile del 20222, cercando di convincere gli altri Paesi del G7 a fare lo stesso.
Tuttavia, la sua applicazione pare essere quasi impossibile. Tracciare la provenienza di un diamante è impresa difficilissima, dato che questo potrebbe essere stato estratto in Russia, lavorato in India e poi rivenduto in Europa. Dunque l’Unione Europea ha deciso di rimandare – fino ad oggi – la decisione di attuare una sanzione potenzialmente molto pesante per la Russia. Questo per dare il tempo necessario al settore di trovare le giuste contromisure.
Secondo l’accordo ratificato dall’Unione, si prevede la messa al bando dell’import di diamanti non industriali e sintetici che provengono dalla Russia e che sono stati prodotti a partire da gennaio 2024. Sarà invece più tardivo il ban che riguarda i diamanti provenienti dalla Russia ma che vengono processati in altri Paesi, come ad esempio l’India. Questo partirà infatti dal 1° marzo del 2024 e durerà fino al 1°settembre. In questo modo verrà data l’opportunità di dare inizio al sistema di tracciabilità dei diamanti. Un metodo che garantirà trasparenza e la concreta efficacia delle sanzioni.