Il comportamento ambiguo dei russi produce allarmismo in molti dei vertici occidentali: un sottomarino è stato avvistato nel Mar Mediterraneo.
Lunedì 11 dicembre Putin ha inaugurato due nuovi sottomarini nucleari, il Krasnoyarsk e Imperatore Alessandro III. Il primo vanta l’installazione di dispositivi capaci di individuare eventuali sottomarini nemici nelle acque del mare, oltre che colpire bersagli a terra; il secondo è studiato per poter lanciare missili nucleari mirati. Due colossi quindi che hanno intimorito, giustamente, i vertici occidentali. Il piano di Vladimir Putin è ormai evidente e si riassume nel potenziamento nella flotta navale, con l’obiettivo di dominare le acque che bagnano la Russia e i suoi nemici.
Nondimeno, ciò che produce effettivamente una profonda apprensione, risiede nei movimenti sospetti delle unità militari registrate nel Mar Mediterraneo. In particolare l’intelligence portoghese ha individuato il sottomarino Ufa, scortato dal rimorchiatore della Marina Sergej Balk, nella zona economica esclusiva (ZEE) portoghese. Una presenza anomala che ha fatto drizzare le antenne alla comunità internazionale, sempre più convinta di un’imminente minaccia alla sicurezza dei confini europei. “Oggi in Ucraina, domani in Europa” – la profezia del commissario Ue, Paolo Gentiloni. Una teoria che forse non è poi così inconsistente.
I russi dominano il Mar Mediterraneo
Mentre il leader russo sostiene – come interdetto dallo scetticismo degli occidentali – di desiderare l’apertura dei negoziati in merito al conflitto in Ucraina, i suoi sottomarini navigano nelle acque del Mar Mediterraneo. L’unità militare Ufa di classe Kilo, provvista di missili da crociera, è stata avvistata in prossimità dello stretto di Gibilterra. L’ultimo avvistamento di questo tipo risale al 14 ottobre, quando un’unità navale russa stava seguendo il medesimo percorso, ma in senso inverso.
“Tutto questo fa parte della preparazione alla guerra” – le parole di Chris Parry, ex contrammiraglio della Nato e della Royal Navy britannica – “E’ un’area in cui i russi possono nascondersi e fare lo stesso genere di cose che stanno facendo in Ucraina”. Egli ha spiegato che il Cremlino punterebbe ai sottomarini britannici, con l’obiettivo di destabilizzare il sistema di sicurezza dell’Ue. Effettivamente, se prendiamo in considerazione la latitudine ove l’Ufa è stato individuato, incontriamo il Mar Celtico – luogo strategico nel quale le potenze occidentali hanno installato cavi in fibra ottica che collegano l’Europa con il Nord America. Il tallone d’Achille della Nato in merito a comunicazioni, sicurezza e commercio.