Aumentano le richieste d’aiuto da parte di donne vittime di violenze. Oltre quattrocento telefonate al giorno
L’omicidio di Giulia Cecchettin ha scosso pesantemente l’opinione pubblica del nostro Paese, facendo emergere – ancora una volta – il problema della violenza sulle donne.
Una vera e propria patologia che sta disintegrando il tessuto sociale del Paese e che dimostra come il lavoro da fare a livello di educazione, rispetto e semplice umanità sia ancora molto complicato. A dimostrazione di ciò le continue richieste di aiuto avvenute in questo periodo da parte di chi è in pericolo. Quasi 400 al giorno.
Le richieste d’aiuto dopo le violenze
Sono state più di 9.200 le richieste d’aiuto ricevute dal numero telefonico di emergenza 1522 che segnalavano casi di violenza subita dalle donne. In gran parte dei casi le telefonate riguardavano donne con figli minorenni. Circa 3.300 telefonate, infatti, avevano a che fare con casi di violenza su donne in cui erano coinvolti anche bambini e adolescenti. Questi sono risultati essere vittime di violenza assistita, indiretta o diretta. In circa 1.500 telefonate veniva segnalata una violenza subita in maniera diretta.
A lanciare l’allarme è stata l’organizzazione Save the Children, che ha voluto porre l’accento soprattutto sugli effetti – spesso molto gravi e di lunga durata – della violenza di genere domestica o intra-familiare che riguarda anche i figli delle vittime. L’attenzione richiesta da parte di Save the Children riguarda anche l’istituzione di un sistema di monitoraggio nazionale sul fenomeno attivo in maniera permanente. Inoltre, si richiede un nuovo Piano Nazionale Antiviolenza in cui sono incluse misure specifiche riguardo la violenza assistita e lo stanziamento di un numero maggiore di fondi per poter assistere in maniera dignitosa ed efficace i minori orfani di femminicidio.
Il caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin ha posto nuovamente al centro la problematica dei femminicidi. Nell’ultimo periodo, infatti, si è assistito ad un forte aumento delle segnalazioni e chiamate rivolte al telefono antiviolenza 1522 istituto dal Dipartimento Pari Opportunità del governo. Secondo i dati diffusi in questi giorni, infatti, sarebbero state circa tra le 300 e le 400 le telefonate al giorno rivolte al centro. Per un totale di 15mila telefonate in sole 5 settimane. Sono in moltissimi a telefonare e a chiedere un aiuto, un supporto o anche semplicemente un consiglio. Nella sola città di Roma ci sono 10 casi di codice rosso ogni giorno. Non da meno Bari (7) e Torino (3). Nel 2023 le denunce per maltrattamenti sono state oltre 1.500.