Dichiara un falso titolo di studio: la docente viene condannata dalla Corte dei Conti a restituire 247mila euro di stipendi non meritati
Una docente residente a Como è stata condannata dalla Corte dei Conti della Lombardia a rimborsare l’intero importo degli stipendi percepiti negli ultimi vent’anni, pari a 247mila euro. I titoli di studio presentati dalla donna per insegnare inglese e tedesco in scuole elementari e licei sono stati scoperti come falsi.
La sentenza mette in evidenza l’importanza della correttezza nel fornire titoli accademici veritieri e le conseguenze legali nel caso di dichiarazioni mendaci nell’ambito professionale, soprattutto nel settore dell’istruzione.
Docente senza laurea
Una docente che ha insegnato inglese e tedesco nelle scuole elementari e licei dal 2003, si è trovata coinvolta in un caso giudiziario dopo la scoperta della falsità dei suoi titoli di studio. La Corte dei Conti della Lombardia ha emesso una sentenza che la condanna a restituire l’intero ammontare degli stipendi percepiti negli ultimi vent’anni. Si tratta di una cifra pari a 247mila euro. Il sospetto è scaturito a seguito di un’indagine avviata nell’ottobre del 2020 dal dirigente di un istituto tecnico di Como. Nel corso della stessa sarebbero emerse diverse contraddizioni nelle dichiarazioni della docente.
Verifiche successive hanno rivelato la mancanza del titolo accademico in Lingue e letterature straniere moderne, dichiarato come posseduto presso la IULM di Milano. Allo stesso modo, è emersa anche l’assenza del diploma magistrale riferito all’istituto paritario Matilde di Canossa di Como. La docente per anni ha esercitato la sua professione senza essere in possesso dei requisiti richiesti. L’Ufficio scolastico provinciale ha segnalato il caso alla Corte dei Conti, evidenziando l’inefficacia e il possibile pregiudizio causato agli studenti dall’insegnamento.
Questo caso, giunto alle vie legali e conclusosi con la sentenza, mette in luce le gravi implicazioni e le conseguenze di fornire documenti accademici falsi per accedere a ruoli professionali nell’ambito dell’istruzione. Il caso della docente coinvolta in un’indagine giudiziaria per i titoli di studio falsi si è concluso con una sentenza dalla Corte dei Conti della Lombardia, ordinando la restituzione di 247mila euro di stipendi percepiti in vent’anni.
In conclusione possiamo affermare che presentare documenti falsi è un atto illegale e anti- etico. Esso ha delle gravissime ripercussioni su coloro che decidono di compierlo Per poter lavorare nel settore dell’istruzione è indispensabile possedere i requisiti di abilitazione richiesti.