Joe Biden rassegnato, il suo caro amico sembra irremovibile: Netanyahu accetta di buon grado gli aiuti, ma le regole del gioco spettano a lui.
Il rapporto tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu somiglia a quello di due amici di lunga data: uno impartisce saggi consigli e l’altro, benché in ascolto, continua a fare di testa sua. Il leader israeliano accetta di buon grado la collaborazione statunitense – tradotta in miliardi di dollari, bombe e munizioni – ma si riserva la piena facoltà di decisione su come e quando utilizzare i pacchetti di aiuti. Parole al vento quelle del democratico in carica. Le pressioni esercitate sul governo non sembrano influenzare minimamente Bibi, sempre più determinato nella distruzione dei terroristi di Hamas, del partito e dei suoi sostenitori.
“Grazie per il vostro sostegno incondizionato” – le parole del Ministro della Difesa israeliano – “Ora, per smantellare Hamas, ci vorranno diversi mesi di guerra”. Gallant mette così le mani avanti, preannunciando un prolungamento non desiderato del conflitto. A questo punto, viene da chiedersi se – laddove Biden dovesse perdere le elezioni presidenziali il prossimo autunno – il futuro inquilino della Casa Bianca sia anch’egli così docile e accondiscendente nei confronti del risoluto Benjamin Netanyahu.
La spina nel fianco di Biden
Mentre Joe Biden e Benjamin Netanyahu giocano a Risiko, l’esercito israeliano prosegue inarrestabile l’operazione militare nel cuore di Gaza. I portavoce hanno spiegato di aver arrestato 70 terroristi. Il gruppo di miliziani sarebbe uscito dai tunnel, abbandonando le armi ed inginocchiandosi di fronte alle forze armate in segno di resa. I soldati hanno quindi fatto irruzione nei cunicoli e vi hanno rinvenuto un numero sostanzioso di armi da fuoco. Le ostilità si consumano inoltre anche lontano dai confini di Gaza City, in particolare a Khan Yunis e Jabalya – rispettivamente a sud e nord della Striscia.
Nel frattempo alcuni volantini in lingua araba hanno invaso le strade diroccate della città. Su di essi viene garantita una ricompensa per la consegna di Yihia Sinwar – leader di Hamas – suo fratello Mohammed, Rafa Salameh e Mohammed Deif, entrambi comandanti militari. Nonostante le accorate e sentite parole di Joe Biden, il quale ha spiegato al caro amico come il suo atteggiamento e l’intensità dell’offensiva militare lo stiano isolando, il diretto interessato si mostra risoluto e resiliente. Dall’inizio del conflitto il bilancio delle vittime è salito a 18.886.