Il monito dell’Unione Europea alle azioni militari israeliane è severissimo: “Gaza distrutta come avvenne con Dresda”
Borrell non ha usato mezzi termini per giudicare la guerra tra Israele e Hamas e il modo in cui Tel Aviv sta conducendo i suoi attacchi.
Il conflitto tra Israele e Hamas sta andando avanti da due mesi ormai e le forze in campo – com’era stato largamente anticipato – non sono affatto equilibrate dal punto di vista militare e Tel Avi ha in mano la supremazia aerea e territoriale. Per l’Ue, infatti, Gaza potrebbe diventare presto come la Dresda della Seconda guerra mondiale.
Di giorno in giorno la situazione a Gaza diventa sempre peggiore. A dirlo è stato l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, parlando al Parlamento europeo. Secondo Borrell i bombardamenti da parte dell’aviazione israeliana hanno fatto sì che migliaia di civili morissero sotto le bombe e i razzi. Una situazione talmente grave, ricorda Borrell, che la stessa Onu ha dichiarato l’impossibilità di realizzare rifugi. Risulta infatti impossibile poter lavorare nell’area, in quanto mancano sia le risorse che la sicurezza per farlo.
Poi l’Alto Rappresentante continua nella descrizione di quella che è la situazione nella Striscia. Borrell ricorda che durante il G7 era stato chiesto che le attività militari di Israele a Gaza Sud non seguissero lo stesso modus operandi di quelle condotte a Gaza Nord. Ma il risultato, afferma Borrell, è stato quello di ottenere un “livello di distruzione a Gaza senza precedenti – ha affermato – è un livello peggiore di quanto successo a Dresda. Si tratta di orrore ingiustificato”. Borrell ha poi affermato che deve esserci un altro modo per combattere Hamas, in modo da non ottenere la morte di tante persone innocenti.
A confermare la situazione disperata per i civili di Gaza è Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Dopo la visita notturna nella Striscia di Gaza, infatti, Lazzarini ha riferito che i civili della Striscia stanno vivendo “l’inferno in terra“. Il capo dell’agenzia ha descritto un situazione disperata, in cui i civili “vivono per strada, sono ovunque e hanno bisogno di tutto”. La loro richiesta è quella di una maggiore sicurezza, oltre ovviamente alla fine del conflitto, ma la situazione resta comunque complicata. Nelle ultime settimane si sperava molto nell’accordo trovato per un cessate il fuoco e per lo scambio di prigionieri. Tuttavia, dopo una settimana in cui le armi hanno taciuto, il conflitto è tornato a mietere vittime.
Il caso di Alice Neri: una vita giovanissima, spezzata troppo presto. La madre chiede che…
Israele è sempre più determinato nella sua lotta contro Hamas e non ha paura di…
Desirée Piovanelli, dopo 22 anni si parla ancora del suo caso. Uno dei suoi assassini…
Le Nazioni Unite si operano per stabilire se le accuse di Israele ai danni dell'Unrwa…
L'esercito di mercenari al soldo della Russia sarebbero pronti a tornare a combattere in territorio…
Arriva il rapporto terrificante da parte degli esperti. L'Iran è ad un passo dal raggiungimento…