Il corpo di un giovane è stato rinvenuto in un canale della città di Padova: le autorità sono riuscite ad identificare la vittima.
Nella mattinata di mercoledì 13 dicembre alcuni passanti hanno notato un corpo che galleggiava nel canale dell’Isola Memmia – Parco della Valle, in provincia di Padova. Le autorità, contattate dai testimoni, hanno raggiunto il posto insieme ai sommozzatori alle 7.30. Gli operatori di soccorso si sono così calati nelle acque gelide ed hanno recuperato il cadavere di un giovane di origini africane di soli 25 anni. Se in un primo momento la principale ipotesi contemplava una possibile aggressione, in un secondo momento – la mancanza di segni di percosse sul corpo – ha permesso alla polizia di confutare tale teoria.
La zona è stata comunque isolata, in modo da consentire alle autorità di accumulare una quantità di indizi sufficiente a stabilire le dinamiche del tragico epilogo. Al momento il corpo senza vita del giovane è stato trasferito presso l’Istituto di medicina legale e verrà sottoposto ad esame autoptico nelle prossime ore. L’identificazione della vittima è avvenuta pochi istanti dopo il suo recupero, egli infatti possedeva i documenti di riconoscimento – fattore che ha contribuito ad accantonare, almeno per il momento, l’ipotesi di suicidio.
Un cadavere a Padova
Diverse piste, molti punti di domanda e poche informazioni a disposizione della polizia. Le dinamiche dell’accaduto rimangono per il momento un mistero. Considerando l’assenza di eventuali segni di contusione, le autorità hanno escluso l’ipotesi di aggressione aggravata. E’ possibile tuttavia che un soggetto esterno abbia spinto il giovane nelle acque del canale oppure che la vittima fosse disorientata poiché sotto effetto di alcol e stupefacenti. L’esame autoptico consentirà ai medici legali di stabilire se il decesso sia avvenuto prima oppure conseguentemente alla caduta nel canale.
Nel primo caso la morte sarebbe da attribuire ad un malore fatale, ragion per cui il giovane avrebbe perso l’equilibro per poi rimanere adagiato sulla superficie dell’acqua per diverse ore. I sommozzatori, una volta recuperato il cadavere, sono tornati nelle profondità del canale con la speranza di individuare oggetti ed elementi utili ai fini dell’indagine. Operazione che tuttavia non ha portato a nulla. E così nella mattinata di mercoledì gli operatori sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che confermarne il decesso, senza possedere indizi sufficienti a far luce sulla morte.