Nonostante siano ricercati dal meglio dell’intelligence israeliana, i leader di Hamas sfuggono con grande facilità
La guerra in Israele non si è affatto fermata e, anzi, continua a mietere vittime – sia civili che militari – ogni giorno. Ma parallelamente ai combattimenti corpo a corpo e ai bombardamenti, Israele sta portando avanti un’altra strategia.
Il primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha infatti promesso che l’intera organizzazione di Hamas verrà distrutta e i suoi leader e membri eliminati. Tuttavia, i capi dell’organizzazione palestinese sembrano in una botte di ferro e riescono a sfuggire all’esercito israeliano con grande facilità.
L’intelligence non riesce a trovarli
Dall’inizio del conflitto tra Hamas e Israele, Tel Aviv ha “sguinzagliato” i suoi migliori reparti di intelligence per individuare e stanare quelli che si ritiene siano i leader di Hamas. Le squadre antiterrorismo che agiscono sotto copertura sono state attivivate per reperire informazioni preziose sui due leader principali di Hamas: Mohammed Deif e Yahya Sinwar. A supporto ci sono anche gli 007 della Nili e le forze speciali della Sayeret. Ogni computer, dispositivo, vecchio nascondiglio, può rivelarsi un indizio prezioso per quella che è l’organizzazione più pericolosa per Israele.
Grazie all’altissima tecnologia in possesso delle forze d’intelligence israeliane, gli analisti cibernetici appartenenti all’unità 8200 possono intercettare ogni comunicazione. Tengono traccia di ogni telefonata, e-mail, trasmissioni nemiche praticamente in gran parte del Medioriente. Tuttavia, nonostante la disparità delle forze e dei mezzi in campo, le forze di intelligence israeliane non sanno dove si trovino i leader di Hamas, ancora meno come poterli catturare. Diaf, l’obiettivo numero 1, è già scampato a 6 tentativi di omicidio e ad oggi risulta essere praticamente imprendibile. Forse sia lui che Sinwar sono ancora a Gaza, probabilmente nella parte sud della Striscia. Di certo non nella città di Gaza City.
Forse fuggitivi insieme, è molto difficile che i due si trovino in superficie. Secondo gli analisti, infatti, i due leader di Hamas starebbero sfruttando i chilometrici cunicoli sotterranei scavati negli anni. Al sicuro nei numerosi bunker a disposizione di Hamas, i due leader riuscirebbero ad eludere dispositivi di spionaggio israeliani utilizzando mezzi considerati antiquati, come telefoni via cavo e walkie talkie. Non è escluso nemmeno che i messaggi inviati al resto dei miliziani siano scritti e inviati direttamente su carta o mediante il passaparola. Tuttavia, le forze di intelligence israeliane sono costantemente all’erta per carpire anche un minimo errore e sbavatura nei rigidi protocolli che fanno i leader di Hamas, attualmente, gli uomini più ricercati al mondo.