Joe Biden ignorato dai deputati repubblicani, mentre Volodymyr Zelensky perde la presa sulla popolazione e sui vertici militari.
Una nazione rischia perdere il conflitto quando l’autorità della figura dominante sulla popolazione, e ancor più sui vertici militari, svanisce. Volodymyr Zelensky reincarna pienamente tale problematicità. Il leader ucraino si trova scalpitante a bordo ring, cerca di sostenere il suo campione che – colpo dopo colpo – cade inesorabilmente a terra. I suoi monologhi motivazionali non hanno più alcuna presa sul paese, in guerra da quasi due anni. L’arbitro occidentale non può che decretarne la sconfitta, mediando per l’interruzione delle ostilità ed impendendo al rivale di radere al suolo ciò che rimane dei territori occupati.
L’irremovibile coach ignora deliberatamente l’invito degli Stati Uniti di aprire le trattative con la Russia. Nelle ultime settimane le principali potenze hanno discusso sull’eventualità di concedere a Putin i territori occupati e di permettere al restante di entrare stabilmente nella Nato. E mentre Zelensky si crogiola nel risentimento e del trauma dell’abbandono, i vertici militari lo esortano a cambiare strategia, in modo da smuovere definitivamente la condizione di stallo che ha sopraffatto entrambe le fazioni. Nel frattempo un leader si trova nella medesima situazione del Premier ucraino, abbandonato dai deputati e dai suoi concittadini. L’America tradisce l’Ucraina e Joe Biden.
Zelensky e Biden abbandonati dall’America
Un epilogo dal profondo valore simbolico, tanto per Zelensky quanto per l’alleato Joe Biden. L’Amministrazione americana aveva preannunciato l’esaurimento dei fondi destinati alle tasche dell’Ucraina, l’ultimo pacchetto di aiuti corrispondeva a 175 milioni di dollari. Una cifra che si è ridimensionata progressivamente in seguito allo scoppio del conflitto israelopalestinese. Il Presidente degli Stati Uniti ha ritenuto di dover garantire pubblicamente il suo sostegno, una collaborazione che nasce dall’eterna rivalità con il Cremlino, più che da uno spassionato amore per la nazione colpita dall’invasione.
“Non possiamo lasciare la vittoria a Putin” – le sue parole – “Se prende l’Ucraina, non si fermerà lì. E se attacca un Paese Nato, avremo soldati americani che combattono contro soldati russi”. Un’ipotesi, questa, che ha lasciato indifferenti i deputati repubblicani in ascolto. Il Senato ha di fatto bloccato il pacchetto di aiuti d’emergenza all’estero da 111 milioni di dollari, di cui 61 milioni destinati a Zelensky. In seguito all’ufficializzazione di tale sentenza, il leader ucraino ha cancellato il suo discorso al Congresso. Il silenzio vale più di mille parole, attualmente Kiev rischia di perdere tutto.