Le speranze di una vittoria di Kiev sono sempre più basse e, per questo, secondo gli analisti l’Ucraina non può vincere
Come sta andando la guerra in Ucraina? Probabilmente piuttosto male per Kiev, sia dal punto di vista tattico che dal punto di vista del morale.
Da mesi ormai non si parlava d’altro che della possibilità che Kiev potesse davvero riconquistare i territori perduti – prima su tutti Crimea e Donbass – ma non è andata così. Aspettative fallite che, inevitabilmente, hanno ridimensionato anche le prospettive future. Ma ora a dirlo è anche il Washington Post secondo cui adesso l’Ucraina non può più vincere la guerra.
Che cosa dice il Washington Post
A dire che la controffensiva ucraina si è fermata – a dirlo è stato lo stesso generale Zaluzny – senza però aver raggiunto gli obiettivi prefissati. E ora che cosa succede? Chi si aspettava la fine della guerra, magari con una vittoria di Kiev su Mosca, resterà piuttosto deluso, in quanto il conflitto è destinato ancora a durare a lungo. Secondo il Washington Post, però, l’Ucraina ormai non può più vincere e, in un suo editoriale, ha cercato di spiegare il perché.
Intervistando numerosi ufficiali ucraini, europei e statunitensi, il famoso quotidiano ha rilevato numerose incomprensioni e divergenze tra l’Ucraina e gli Usa. In particolare, i maggiori disaccordi sono nati su questioni legate a strategie e tattiche militari da utilizzare per resistere e contrattaccare all’esercito russo. Secondo quanto si apprende, gli ucraini avrebbero esitato più volte prima di riprendere l’iniziativa, dichiarando di non essere pronti dal punto di vista degli addestramenti e dell’equipaggiamento. Secondo le simulazioni gli ucraini avrebbero potuto tagliare fuori i russi lungo il Mar d’Azov, ma per un periodo massimo di 90 giorni. Inoltre, c’era discordanza su dove concentrare gli attacchi. Per li Usa l’esercito ucraino avrebbe dovuto attaccare sull’asse meridionale, mentre Kiev avrebbe puntato su Melitopol, Berdyansk e in direzione di Bakhmut.
Il timore degli ufficiali ucraini era quello di subire ingenti perdite, al limite del disastro. Gli americani, dal canto loro, ipotizzavano perdite maggiori in caso di mancato attacco decisivo. Dunque numerosi punti di disaccordo tra gli ufficiali americani e quelli ucraini avrebbero prodotto una maggiore confusione e indecisione per quanto riguarda la strategia e le tattiche da utilizzare. Se a queste si aggiunge anche l’enorme difficoltà di dover avere a che fare con numerosi campi minati, il risultato della controffensiva di Kiev è stato piuttosto inevitabile.