Il dossier Netanyahu finisce alla Corte dell’Aja

Il presidente turco contro Benjamin Netanyahu e sul suo futuro dice: “Sarà processato per i suoi crimini di guerra a Gaza”

Turchia e Israele ormai ai ferri corti dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre e la successiva invasione da parte dell’esercito di Tel Aviv a Gaza.

Netanyahu è spacciato
Netanyahu è spacciato? Erdogan pretende un processo internazionale per crimini di guerra – foto: ansa – rationalinternational.net

 

Mai come prima d’ora, infatti, il leader di un Paese membro della Nato si è esposto in maniera così chiara contro il presidente israeliano. Per Erdogan, Presidente della Turchia, Netanyahu verrà presto processato “a causa dei suoi crimini di guerra che ha commesso a Gaza“.

Dossier alla Corte penale Internazionale

La Turchia sembra voler fare sul serio per quanto riguarda la denuncia delle operazioni dell’esercito israeliano sul territorio della Striscia di Gaza. I funzionari di Ankara, infatti, hanno presentato un dossier presso la Corte penale internazionale dell’Aja. Nel documento il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, viene accusato di aver commesso un genocidio. “Sarà processato come un criminale di guerra“, queste le intenzioni e le prospettive che si augura la Turchia.

Per Erdogan Netanyahu è un criminale
Presentato un dossiere alla Corte dell’Aia (Ansa) – Rationalinternational.net

Recep Tayyip  Erdogan, presidente della Turchia, ha dichiarato che “Gaza è Palestina” ed è terra dei palestinesi che “rimarrà tale per sempre”. Inoltre, Erdogan ha rilanciato proponendo la Turchia come possibile Paese con un “ruolo di garante” in funzione di una pace duratura. Da Ankara il presidente si è detto quindi disponibile a collaborare per la ricerca di una pace che interessi la regione “attraverso la creazione dello Stato di Palestina“. La Turchia, infatti, si è proposta più volte di ricoprire il ruolo da protagonista nella gestione della crisi israelo-palestinese e ha ribadito, con il suo presidente, l’influenza che il Paese ha sulla regione. Oltre all’Egitto, infatti, solo la Turchia potrebbe concretamente ricoprire un ruolo decisivo nella risoluzione del conflitto.

Intanto Erdogan, parlando davanti ai membri dell’organizzazione per la cooperazione dei Paesi islamici, ha rilanciato il bisogno di trovare una posizione comune sulla situazione nella Striscia di Gaza, che abbia però come leader la Turchia. Erdogan ha infatti chiesto al mondo islamico di “compattarsi per non permettere ad Israele  di continuare la sua politica espansionistica”. Il presidente turco ha infatti affermato che l’esercito israeliano adesso si trova a Gaza, “ma presto metteranno gli occhi su altre aree”. Una candidatura a ruolo di leader dei Paesi islamici, dunque, almeno per quanto riguarda la guerra tra Israele e Gaza e la sua gestione. Sarò interessante dunque capire come evolveranno le cose nei prossimi mesi e quale sarà il ruolo di Erdogan.

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