I Duchi del Sussex vittime di loro stessi: in seguito alle dichiarazioni pubbliche della coppia, il Parlamento inglese ha sentenziato.
Più di tre anni fa Harry e Meghan annunciarono pubblicamente la propria indipendenza finanziaria dalla monarchia, spiegando alla popolazione britannica di aver intenzione di servire la Corona autonomamente. Dichiarazioni, queste, che seguirono un’escalation di rivelazioni volte alla distruzione mediatica dell’istituzione e dei suoi membri. I diretti interessati hanno risposto alle accuse con religioso silenzio, schivando brillantemente le frecciatine oltreoceano. Eppure, la pubblicazione di Endgame – libro redatto da un sostenitore dei Duchi del Sussex, Omid Scobie – ha gettato nuovamente un’ombra sulla reputazione della Royal Family.
I residenti di Buckingham Palace conoscono bene l’importanza dell’immagine pubblica. Le foto dei cancelli dorati del palazzo, sepolti da fiori e pensieri in seguito alla morte di Diana Spencer, entrarono nella storia della cronaca internazionale. Ed ecco perché, dopo quattro anni di silenzio, gli eredi al trono cominciano a scalpitare. William, più di tutti, non ha accettato l’umiliazione pubblica subìta da sua moglie Kate. E’ bene ricordare inoltre che quanto accade tra i Duchi e la famiglia di Harry non può essere sempre associata ad una mera faida tra influencer o personaggi pubblici. Si parla di un’istituzione che collabora direttamente con il Parlamento britannico da secoli.
Il Parlamento britannico interviene
Fino a quando i Duchi del Sussex hanno fatto riferimento ad incomprensioni e dispute famigliari, il Parlamento britannico ha scelto giustamente di riservarsi il lusso di mantenere le dovute distanze. Tuttavia, l’accusa di razzismo – associata alla percezione di una mentalità retrograda – mina tanto l’istituzione monarchica, quanto quella governativa del paese. Il deputato conservatore Bob Seely ha quindi proposto di applicare una legge approvata durante la Prima Guerra Mondiale, la quale prevedeva l’annullamento dei titoli britannici di cui godevano al tempo i nobili tedeschi.
“Se qualcuno non vuole essere reale” – riflette giustamente Seely – “non dovrebbe mantenere i titoli e i privilegi”. Il deputato ha sottolineato implicitamente l’ipocrisia dei coniugi ribelli oltreoceano, i quali – pur manifestando un rancore viscerale nei confronti della Royal Family – perseverano nell’utilizzo dei titoli nobiliari ad essi associati. “Il Duca e la Duchessa possono essere signore e signora come tutti noi” – ha infine concluso. Laddove il Parlamento dovesse approvare l’applicazione della legge, questo significherebbe stabilire un punto definitivo alla faida che, oltre a minare l’immagine della monarchia, ridicolizza l’intera cultura britannica.