Il presidente russo sembra più forte che mai e la sua cavalcata inarrestabile. Ora Putin spaventa anche Londra
Mentre gli analisti di tutto il mondo cercano di comprendere i possibili scenari del conflitto in Ucraina, le bombe non smettono di esplodere e il numero di morti ad aumentare.
Ma con la fine della controffensiva ucraina, in molti stanno iniziando a temere che la guerra possa concludersi con un esito molto diverso rispetto a quanto immaginato dall’Occidente. Putin adesso sembra inarrestabile e anche Londra inizia ad avere paura.
Secondo l’Economist, prestigioso settimanale politico-economico del Regno Unito, Putin potrebbe effettivamente vincere la guerra in Ucraina. Nell’ultimo anno di guerra, secondo quanto scritto nell’editoriale del prestigioso giornale, il leader del Cremlino avrebbe rafforzato il suo potere all’interno della Russia. Una strategia che lo sta portando a guidare le forze antagoniste agli Stati Uniti, indebolendo in particolar modo l’Europa. Putin è stato un abile stratega e ha pensato ai minimi dettagli prima di attaccare l’Ucraina, soprattutto nel lungo termine. In questo momento tutto sembra andare secondo i piani del leader di Mosca e niente può fermarlo.
Anche l’Europa, dal canto suo, ha contributo enormemente al successo di Putin. Gli aiuti nei confronti di Kiev sono stati davvero pochi, sia in termini miliari che economici. Questo ha prodotto una fragilità irrisolta sul territorio ucraino, prolungando semplicemente quella che sembra poter essere una prossima sconfitta. Ma esistono fattori esterni che, al momento, stanno giocando a favore di Putin. Uno di questi è il tempo. L’esercito russo può dirsi soddisfatto di aver conquistato territori strategici che difficilmente perderà. Inoltre, le sanzioni economiche occidentali non stanno facendo nemmeno il solletico alla Russia che, grazie alle sue riserve economiche e all’intervento di partner commerciali (come la Cina, l’Iran o la Corea del Nord) avrà la capacità di resistere.
In ultimo, la Russia possiede risorse militari quasi infinite, sia dal punto di vista umano che da quello delle armi. Sebbene le cifre dei caduti giornalieri tra i soldati russi siano effettivamente alte, il Cremlino può contare su una vasta popolazione arruolabile e – purtroppo – sacrificabile. Un discorso molto simile può essere fatto dal punto di vista delle risorse belliche. L’industria di armamenti della Russia è probabilmente la più grande e produttiva al mondo. Ma ciò non esclude la presenza di fornitori di armi pronti a fare affari con Putin. Prima su tutti, appunto, Corea del Nord, Iran e Cina.
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