La guerra non sta andando bene e l’esercito russo avanza. Adesso mollano anche i soldati ucraini al fronte.
Continua la carrellata di notizie negative per l’Ucraina e il suo esercito. L’andamento della guerra non rispetta le aspettative e questo abbatte il morale degli uomini di Kiev.
Con la fine della controffensiva ucraina, infatti, le manovre dell’esercito russo sono riprese e il Cremlino inizia a guadagnare centinaia di metri di territorio. Ma intanto anche molti soldati ucraini hanno smesso di crederci e c’è chi ha deciso di mollare.
Orizzonte terribile per Kiev
Sembrava poter essere un muro invalicabile l’orgoglio e la fierezza di chi, come gli ucraini, sta resistendo con tutte le sue forze ad un’aggressione violenta come lo è quella della Russia. In realtà sembra essere ancora così, ma per molti soldati ucraini sembra essere arrivato il momento di abbandonare il campo di battaglia. L’orizzonte per il Paese guidato da Zelensky, infatti, non sembra essere affatto roseo e questo sembra iniziare ad essere chiaro anche da coloro che sono sul campo di battaglia.
L’arrivo dell’inverno in Ucraina ha di fatto “congelato” il conflitto, trasformandolo – come avvenne l’anno scorso – in una guerra di posizione. Tuttavia, in alcune zone del Paese l’esercito russo sembra aver ripreso vigore ed è intenzionato ad avanzare, mentre quello ucraino è consapevole di aver gettato alle ortiche la possibilità di una vera e propria rivincita. L’Occidente, Stati Uniti ed Europa in primis, non ha fornito sufficienti aiuti militari ed economici tali da poter realmente ribaltare una situazione di superiorità numerica e tecnologica tutta a favore dell’Ucraina. L’inverno non si è quindi aperto con le migliori prospettive per Kiev, mentre la primavera sembra poter essere lontana anni luce, viste le attuali condizioni sul campo di battaglia.
Quindi anche l’esercito di Kiev, come avveniva invece ad inizio del conflitto nell’esercito di Mosca, inizia a perdere pezzi. Il morale non sembra essere mai stato così basso, nemmeno durante i primi giorni dell’invasione russa. Durante quelle ore terribili e spaventose, il grido “Slava Ukraina” era diventato il motto della resistenza del debole nei confronti del piccolo. Ma ora quello slancio di ottimismo e dedizione al sacrifico deve purtroppo fare i conti con la realtà dei fatti. Aumenta infatti il numero di disertori tra le fila dell’esercito ucraino, mentre Zelensky chiede la possibilità di arruolare ancora più uomini. Ma chi, a questo punto, potrà mai decidere di sposare una causa quasi persa?