Si moltiplicano le operazioni all’interno dei famosi tunnel sotterranei di Hamas. L’esercito israeliano in azione a Gaza
Si trattava dello spauracchio più citato prima dell’inizio dell’invasione di Israele a Gaza ora stanno arrivando le conferme.
I chilometrici bunker scavati negli anni dai miliziani di Hamas hanno formato quella che oggi viene chiamata “la metropolitana di Gaza”. Decine e decine di chilometri di tunnel per rendere quasi impossibile una totale conquista della città. Ma ora l’esercito israeliano ha deciso di entrarci dentro.
Soldati nei bunker
Uno dei principali obiettivi dell’esercito israeliano era proprio quello di sradicare Hamas. Ma questo non sarà possibile prima che i famosi tunnel scavati nel sottosuolo di Gaza restino nella maggior parte inesplorati e sconosciuti. Si tratterebbe di circa 500 chilometri di tunnel, realizzati appositamente per effettuare attacchi a sorpresa, spostare merci e persone e, ovviamente, nascondersi. Non è ancora ben chiaro quale si stato l’approccio concreto dell’esercito israeliano a questa caratteristica di difesa, ma ad oggi l’IDF comunica di aver scoperto circa 800 botole di ingresso, distruggendone circa 500. Sarebbero “molti” i chilometri di tunnel distrutti da parte dell’esercito israeliano. Tuttavia, si sta rivelando un compito arduo, pericolo e sicuramente molto lento.
Alcuni ostaggi israeliani che sono stati liberati nei giorni scorsi a seguito dei famosi scambi di prigionieri tra Israele e Hamas, hanno parlato di ramificazioni sotterranee chilometriche. Secondo Yocheved Lifshitz, prigioniera israeliana liberata recentemente, all’interno dei bunker vi erano stanze sufficienti da poter ospitare almeno 25 persone. In questo momento non si ha una mappa precisa, ne addirittura un’idea di quale possa essere l’estensione della “metropolitana di Gaza”. L’esercito israeliano ha infatti fatto sapere che molti dei tunnel – soprattutto quelli posti in profondità – devono ancora essere scoperti. Sempre secondo fonti israeliane, molti tunnel si trovano nei pressi di moschee, ospedali e scuole.
Come abbiamo detto ad inizio articolo, in questo momento non si conoscono i piani che l’esercito israeliano ha messo in piego per poter affrontare i tunnel di Gaza, ma nemmeno come identificarli. Attualmente è possibile che vengano utilizzati sensori acustici e radar in grado di “attraversare” il terreno. Tuttavia, questi potrebbero essersi rivelati inefficaci per via della enorme densità abitativa che contraddistingue la città di Gaza. Ragion per cui vengono usati anche metodi della “vecchia guardia”, ma comunque efficaci. Ad esempio, vengono gettati dei fumogeni all’interno del tunnel, il quale viene immediatamente richiuso. A quel punto i soldati vedono se il fumo esco da qualche altra parte, individuando un’ulteriore possibile entrata.