Il Covid, è scomparso? La risposta potrebbe non essere positiva, anzi sembra che nelle ultime settimane ci sia un aumento dei casi.
È innegabile che il Covid non abbia mai smesso di essere in circolazione. Sicuramente in modo più lieve grazie a tutte le misure che i governi hanno adottato nel corso del tempo per cercare di combatterlo. Forse non sentir più ripetere il nome di questo virus in tv e nei notiziari ha fatto in modo che venisse quasi dimenticato. Comunque è importante fare attenzione.
Il Covid infatti non è mai scomparso. Si può dire che i suoi sintomi siano diventati più lievi, molto più simili ad una normale influenza. Ma ciò non vuol dire che questo virus sia stato debellato dalla Terra. Come sappiamo nel corso del tempo sono emerse varianti del virus che hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla loro trasmissibilità e alla capacità di eludere la risposta immunitaria. Gli sforzi di monitoraggio e ricerca continuano tutt’oggi per comprendere meglio queste varianti. Ma com’è la situazione attuale? Cosa dicono gli esperti?
Il Covid tornerà?
I dati purtroppo non sembrano rassicuranti. Sembra in Italia i casi di COVID-19 continuino a crescere, registrando un aumento del 17,1% nella settimana dal 23 al 29 novembre e segnando la terza settimana consecutiva di aumento. I nuovi contagi sono stati 52.175, portando l’incidenza a 89 casi per centomila abitanti. La regione con l’incidenza più elevata è il Veneto (183 per centomila), mentre la Sicilia presenta la più bassa (1 per centomila). I ricoveri stanno aumentando, con le terapie intensive occupate al 19% del totale e i ricoveri ordinari al 9,2%.
Anche a livello europeo l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha segnalato un aumento della trasmissione di COVID-19 in 16 dei 21 Paesi analizzati, con particolare preoccupazione per le persone di età superiore a 80 anni. Emergono nuove varianti, come Pirola (BA.2.86), e l’OMS raccomanda prudenza e buon senso. Il direttore dell’OMS per l’Europa, Hans Henri P. Kluge, sottolinea l’importanza della vaccinazione e della co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale.
Insomma si può dire che molto probabilmente con l’avvicinarsi dell’inverno, ci potrebbe essere una nuova ondata di COVID-19, poiché i virus respiratori tendono a proliferare durante i mesi più freddi. Gli esperti consigliano la vaccinazione contro il COVID-19 e l’influenza, insieme al mantenimento delle misure precauzionali. Ed i governi sono pronti a prendere provvedimenti. Infatti la Commissione europea ha approvato un adattamento del vaccino BionTech-Pfizer per colpire la nuova sotto-variante Pirola (XBB.1), evidenziando la necessità di coordinamento e collaborazione tra gli Stati membri nell’affrontare la pandemia. Alcuni paesi europei hanno adottato misure preventive, come il Regno Unito che ha anticipato l’avvio della campagna vaccinale, e la Francia che ha programmato una nuova campagna a partire dal 17 ottobre.