50 mila gestanti, e Israele spara

Terminata la tregua umanitaria, Israele è tornato a colpire il territorio di Gaza con la massima potenza militare.

Venerdì 1 dicembre, trascorsi sette giorni dalla proclamazione della tregua umanitaria, Israele è tornato a colpire il territorio nemico con la massima potenza militare. Netanyahu aveva chiarito sin dal principio di non aver intenzione di prolungare ulteriormente il cessate il fuoco, in quanto fedele all’obiettivo originale: la distruzione di Hamas, dei suoi esponenti e conseguentemente dei suoi sostenitori. Nel frattempo il leader israeliano ha ordinato ai suoi collaboratori, inviati in Qatar per discutere del proseguimento del conflitto, di tornare a Tel Aviv. Neppure la mediazione del Premier francese Macron è servita ad attenuare le rivalità. Il primo ministro israeliano sembra irremovibile.

Israele torna a colpire Gaza
Israele apre nuovamente il fuoco contro i civili palestinesi – foto: ansa – rationalinternational.net

Oltreoceano, il segretario della Difesa statunitense Lloyd Austin ha espresso una personale analisi in merito alle possibilità di Israele di vincere la guerra. Egli ricorda la sua esperienza in Iraq, soprattutto in merito alla lotta contro i miliziani riuniti dall’Isis. Il modus operandi dei terroristi sembra essere sempre lo stesso: infiltrarsi nelle città e nascondersi perfettamente tra la folla, in modo da disorientare le forze armate inviate per contrastarli. Hamas ha stabilito le proprie basi operative nel sottosuolo di Gaza, impedendo all’esercito israeliano di poter affrontare un confronto a cielo aperto, sul campo di battaglia. Austin ritiene dunque inutile e catastrofica la strategia miliare studiata da Benjamin Netanyahu.

La pace è lontana

Il Ministero della Sanità di Gaza ha denunciato la morte di 193 palestinesi e 650 feriti, colpiti dalle bombe e dai mitra dei cecchini israeliani. Oltre 50mila donne hanno chiesto disperatamente di essere assistite da medici ed infermieri per poter partorire. Nonostante questo, sembra che l’esercito israeliano non abbia intenzione di eseguire, per lo meno, una selezione dei civili colpiti. “L’unico modo per vincere la guerriglia urbana è proteggendo i civili” – sottolinea Lloyd Austin – “In questo tipo di battaglia, il centro della gravità è la popolazione civile”. La strategia applicata da Netanyahu infatti non fa altro che alimentare l’odio contro il Paese, incrementando così le unità di seguaci di Hamas.

Macron chiede la pace
Macron chiede la pace, Netanyahu rifiuta qualsiasi accordo – foto: ansa – rationalinternational.net

L’unico modo per contrastare la potenza terroristica a Gaza dunque risiede nella protezione della popolazione, in modo che i cittadini vedano in Hamas l’unico vero nemico. Nel frattempo i primi a patire profondamente lo stop della tregua umanitaria sono i più fragili, bambini e donne all’ultimo mese di gravidanza. “Le ostetriche forniscono assistenza” – si legge su X l’Unrwa – “L’assistenza post natale continua nei rifugi, ma le condizioni non sono affatto adatte ai neonati”. Hamas attende l’esercito nemico nei tunnel, un labirinto che solo i terroristi conoscono, in quanto assolutamente estraneo ai soldati israeliani.

 

 

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