Tradizionalmente, nessuno come i russi sa combattere d’inverno. E Putin ha pronti veicoli adatti al ghiaccio, missili e droni ma anche nuovi soldati.
Paura e senso d’impotenza, desiderio di resistere e consapevolezza di dover affrontare difficoltà ancora più grandi, pur dopo una guerra già particolarmente complessa, impegnativa e quanto mai sofferta. Nell’intervista rilasciata all’Associated Press, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky appare sotto pressione. Per una volta l’atteggiamento spavaldo da condottiero sicuro del proprio destino di vittoria viene abbandonato, probabilmente perché non corrisponde al vero.
Dopo due mesi di guerra, Zelensky aveva già raggiunto un accordo di pace con la Russia, a Istanbul, bocciato però dall’ex premier inglese Boris Johnson. Ora l’Ucraina soffre l’aggressività russa più di allora, severamente logorata da 18 mesi di guerra, per resistere a un esercito più che doppio, che malgrado gli aiuti inviati dagli alleati occidentali non è certo arretrato.
L’Ucraina infatti conta su 500mila soldati, la Russia probabilmente ne ha un milione e 330mila. Dati per niente certi, basati soltanto su stime approssimative, senza definire con rigore che cos’è un soldato. Da diverse fonti, Kiev dovrebbe comunque contare su mezzo milione di effettivi, comprendendo però anche le seconde linee, gli addetti alla logistica e i riservisti in fase di addestramento. Come potranno bastare?
La Russia arriva a un dato molto più alto, grazie alle riserve e alle compagnie private. Oltretutto il presidente russo Vladimir Putin ha ampliato l’organico proprio in questi giorni, dotando le forze armate di 170mila militari in più. Lo ha reso noto l’agenzia Tass: è stato pubblicato sul sito del Cremlino il decreto presidenziale che potenzia le forze armate. Il personale consta ora di di 2 milioni e 209mila unità, di cui 1 milione e 320mila militari, in aumento di 170mila.
La motivazione preoccupa: non sono, almeno ufficialmente, soldati da mandare subito al fronte, come in una delle mobilitazioni del periodo di guerra, bensì da tenere pronti per difendersi dalla continua estensione della Nato. Dunque, la risposta della Nato sarà un ulteriore impegno militare? La tensione internazionale cresce continuamente, in uno scenario in cui solo Mosca, almeno per ora, sembra in grado di dare una sterzata.
Per ora la paura corre soprattutto fra la popolazione ucraina, oltre che nelle famiglie russe: gli ospedali militari hanno raggiunto il tutto esaurito, sicché i feriti vengono inviati negli ospedali civili, con l’effetto che ci si può immaginare. Oltre a infoltire i ranghi, il Cremlino ha badato a dotare l’esercito d’occupazione di missili e droni in abbondanza; altrettanto temibili saranno poi i veicoli adatti a spostarsi rapidamente sul ghiaccio, dove possibile, se non sul fango.
Nell’intervista all’Ap, Zelensky mostra consapevolezza della potenza russa e avverte che sarà necessario combattere sia al fronte che nelle città. La forza aerea di Putin si è dimostrata costantemente superiore e, come negli ultimi giorni, colpirà ancora, per non affidarsi solo a lenti e difficoltosi spostamenti di truppe. Le infrastrutture energetiche e civili sono nel mirino.
Il numero uno di Kiev ha affermato poi che in Ucraina la guerra è globale, vasta e complessa, anzi è la guerra più complessa dai tempi della seconda guerra mondiale, visto l’impiego sia di tecnologie innovative che di tecniche di fortuna, come i droni ucraini anticarro, fatti in casa con scarsa spesa, 400 euro l’uno. Il dato più nuovo sembra però l’enorme uso della propaganda mediatica, l’arma in più di cui l’Ucraina ha potuto disporre, finché Hamas non le ha tragicamente rubato la scena. Di conseguenza, Zelensky farà tutto il possibile per richiamare l’attenzione, per non ridursi al ruolo di condottiero di una guerra di secondaria importanza.
Nel frattempo, i russi avanzano per prendere Marinka, nella zona di Donetsk, attaccando da più lati contemporaneamente. Gli ucraini hanno ottenuto risultati positivi, ma molto lontano, addirittura in Buriazia, repubblica russa dell’estremo oriente. Laggiù i servizi segreti di Kiev hanno rivendicato l’esplosione di un treno merci carico di carburante, per significare che possono colpire ovunque, danneggiando seriamente la logistica russa.
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