Secondo il Generale Mini non si sta parlando più della guerra in Ucraina per via delle aspettative disattese del conflitto
Le prospettive sul campo di battaglia sembrano essere cambiate di molto dopo lo stop della controffensiva ucraina contro i russi.
Potrebbe essere questo uno dei motivi principali per cui sui media occidentali sei sente parlare sempre meno della guerra in Ucraina. Questa la tesi del generale Mini che, intervistato a TPI, afferma che “la guerra non sta andando come previsto“. Un tradimento delle aspettative che forse in pochi avevano considerato.
Ci sarebbe “imbarazzo e stanchezza” da parte dei media in relazione all’andamento della guerra in Ucraina. Questa la tesi del generale e saggista Fabio Mini, ex comandante Nato durante la guerra in Kosovo dal 2002 al 2003. Intervistato da TPI, il generale ha parlato di un relativo silenzio mediatico sull’andamento della guerra in Ucraina. Probabilmente mosso, secondo lui, da un sentimento di imbarazzo sia da parte degli organi di stampa che a livello politico.
Un sentimento che, almeno per quanto riguarda l’Italia, sarebbe stato reso pubblico e lampante a seguito dello scherzo telefonico di cui è stata vittima il premier Giorgia Meloni. In quel frangente, due youtuber russi hanno finto di essere un rappresentante dell’organizzazione africana e hanno “intervistato” la Meloni. La stessa premier ha fatto emergere una relativa “stanchezza” da parte dell’Unione Europea riguardo la guerra in Ucraina. Sentiment condiviso, a quanto pare, anche da altri leader europei.
Ma tornando al “silenzio” mediatico relativo alla guerra in Ucraina, secondo il generale Mini questo potrebbe portare ad uno sforzo in più a livello diplomatico. Tuttavia, questo momento non sembra essere ancora arrivato, nonostante ci siano le condizioni e al netto di eventuali “scambi di battute” fatte in segreto tra le due fazioni in campo. Una chiave per arrivare alla pace, dice il generale, è un atteso “cambio di atteggiamento” da parte delle potenze occidentali nei confronti della Russia. Senza tale modifica di approccio, ricorda il generale, potrebbe essere impossibile arrivare ad un accordo e risolvere in maniera definitiva il conflitto in corso in Ucraina. Si tratterebbe, conclude Mini, di una mossa fatta nell’interesse dell’Europa e non degli Stati Uniti. Secondo il generale, infatti, tra gli interessi degli Stati Uniti, infatti, non ci sarebbe quello di aiutare l’Europa e favorirla, ma “di castrarla” dal puto di vista economico, egemone e morale.
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