La Finlandia teme per la sua sicurezza, la Russia minacciò di attuare delle misure difensive in seguito alla sua adesione alla Nato.
Il 4 aprile 2023 la Finlandia è divenuta il trentunesimo membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, una decisione volta a minimizzare il rischio di possibili ripercussioni da parte della Russia. Tale scelta difensiva venne percepita dal Cremlino come un affronto, ragion per cui Mosca esplicò l’attivazione di “contromisure in termini tattici e strategici”. Dalla scorsa primavera la nazione ha registrato un progressivo aumento di rifugiati richiedenti asilo, privi di qualsivoglia documento di riconoscimento. Ognuno di loro possedeva una bicicletta, in modo da raggiungere il confine, ma anche cibo e viveri per sopravvivere all’inverno.
Chiaro il sostegno da parte del governo russo. Il confine russo-finlandese, che si estende per oltre 1.300 km, è stato letteralmente invaso da migranti provenienti dal territorio nemico, un numero che si aggira intorno alle 900 persone. Un cifra insolita per la Finlandia. Si parla per lo più di rifugiati originari del Kenya, Marocco, Pakistan, Somalia, Siria e Yemen. Di fronte a quello che appare come un “attacco ibrido sistematico”, il Primo Ministro Petteri Orpo ha confermato la chiusura di tutti i valichi al confine con la Russia, ad eccezione del Raja-Jooseppi.
La Russia isolata
In soli tre giorni il valico di Raja-Jooseppi ha dovuto amministrare l’accoglienza di quasi 60 rifugiati richiedenti asilo. Il governo finlandese non ha più dubbi: si tratta di un’operazione strategica studiata a tavolino dal Cremlino, il cui obiettivo risiede nel tentativo di debilitare le autorità ed attaccare indirettamente l’Europa. “La Finlandia sta proteggendo il confine più estremo dell’Unione Europea e quello della Nato” – ha spiegato Petteri Orpo ai giornalisti – “Non consentiremo a questo fenomeno di proseguire”. Ed è sulla base di queste motivazioni che il Primo Ministro finlandese ha ordinato la chiusura dell’ultimo valico confinante con la Russia.
Secondo il diritto internazionale, la Finlandia sarebbe obbligata ad accogliere i rifugiati e i migranti richiedenti asilo. Un’imposizione, questa, che può essere temporaneamente accantonata in casi eccezionali. Il Ministro degli Interni Mari Rantanen ha così comunicato l’entrata in vigore della chiusura di Raja-Joosepi nella notte tra martedì 28 novembre e mercoledì 29 novembre, una condizione che si prolungherà per due settimane, fino al 13 dicembre. Laddove le autorità dovessero registrare un ulteriore incremento sospetto di migranti ammassati al confine, nulla esclude che il governo decida di prorogarne la chiusura.