Cortei, slogan. Altre due donne uccise

Non sono bastati i cortei e gli slogan delle manifestazioni degli ultimi giorni. Altre due donne uccise in poche ore

Forse l’urlo dei manifestanti che hanno partecipato ai più recenti cortei contro la violenza sulle donne non sono stati abbastanza forti. Continuano purtroppo le violenze e gli omicidi nei confronti delle donne.

Cortei, slogan. Alte due donne uccise
Nonostante le manifestazioni, continuano i femminicidi (Ansa) – Rationalinternational.net

La lista dei femminicidi, in Italia, si allunga sempre di più. Dopo quattro giorni passati dalle più grandi manifestazioni svolte nel nostro Paese contro la violenza sulle donne, altre due donne sono state uccise brutalmente. Purtroppo manifestare, anche in maniera molto rumorosa e sentita, non basta a fermare quella che è una vera mattanza.

Tutto in poche ore

Sembra una malattia che non vuole lasciare il nostro Paese e l’intero mondo. Quello dei femminicidi è come una malattia che cresce a vista d’occhio, sempre di più e in maniera sempre più potente. Nella giornata di martedì 28 novembre, sono stati ben due i femminicidi compiuti in poche ore. Il primo di questi è avvenuto a Salsomaggiore. In quel frangente una donna è stata uccisa dopo essere stata inseguita dal marito, che era armato con una mazza da cricket. Non è servito a nulla l’intervento di un carabiniere donna fuori servizio che, sentendo le urla, è corsa in soccorso della vittima.

Cortei, slogan. Alte due donne uccise
Due femminicidi in poche ore (Ansa) – Rationalinternational.net

Dopo aver raggiunto l’appartamento – che era con la porta aperta – ha visto un corpo senza vita a terra. Nonostante l’uomo avesse visto il militare, ha continuato a colpire la donna sul volto. Una storia che mette i brividi, ancor più se accaduta a pochi giorni dalle manifestazioni in solidarietà di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dal suo ex fidanzato. Il secondo femminicidio è avvenuto ad Andria. In quel frangente una donna di 42 anni è stata pugnalata a morte, ancora una volta dal marito, che non si è fermato nemmeno davanti ai suoi figli.

L’uomo, Luigi Leonetti, ha pugnalato la donna a morte, per poi chiamare il 118 dicendo agli operatori “ho ucciso mia moglie“. Durante la chiamata, raccontano i sanitari che hanno ricevuto la chiamata, si sentivano le urla dei figli della donna. Anche per questo gli operatori hanno allertato i Carabinieri, i quali sono giunti sul posto e hanno arrestato l’uomo. La donna aveva deciso di lasciare l’uomo, ma non aveva ancora abbandonato la casa in cui vivevano insieme. Secondo alcuni testimoni, “lui la trattava male” e lei aveva deciso di cambiare casa.

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