Il personale sanitario cinese sostiene che la diffusione della polmonite non rappresenti un pericolo. In Francia aumentano i casi.
Il ricordo invadente della pandemia impedisce un’analisi razionale di quanto sta accadendo in Cina. L’Organizzazione mondiale della sanità ha contattato Pechino in modo da ricevere aggiornamenti sulla diffusione repentina della polmonite, un’epidemia che al momento sembra concentrarsi nella fascia infantile. Le autorità cinesi, sostenute dall’Onu, hanno però garantito che tale forma virale si associa ad agenti noti alla comunità internazionale e quindi perfettamente contrastabili. Si parla principalmente di micoplasma pneumonie, ma anche di rinovirus, adenovirus e simili. Ciò nonostante, la Francia sembra aver risentito anch’essa dell’infezione.
Prevedibilmente, le notizie diffuse nelle ultime ore, hanno contemplato lo sviluppo di un certo scetticismo ed apprensione. A questo proposito, è intervenuto Fabrizio Pregliasco – virologo impegnato presso l’Università Statale di Milano – il quale ha sensibilizzato i cittadini ad una maggiore attenzione, evitando di cedere all’eccessiva preoccupazione. Egli ha di fatto spiegato che la diffusione del virus non è associabile alla potenza di quest’ultimo – come accadde per il coronavirus – bensì per un ritorno alla vita comunitaria e all’abolizione dell’obbligo di mascherina. Sarà ad ogni modo necessaria “l’attenzione a livello istituzionale, nazionale ed internazionale” – le parole di Pregliasco.
La Francia, come la Cina
Se Fabrizio Pregliasco ha espresso un velato ottimismo in merito alla diffusione della polmonite, in Francia i cittadini non manifestano la medesima fiducia. Nelle ultime ore le strutture sanitarie hanno registrato un aumento del 44% dei pazienti infantili affetti da micoplasma pneumonie ed un incremento del 23% di giovani dai 2 ai 14 anni con sintomi influenzali quali febbre, raffreddore, tosse e spossatezza. Secondo il bollettino pubblicato dal Ministero della Salute francese si parla di un vero e proprio raddoppio dei casi rispetto ai due anni precedenti.
“Dallo scorso mese di aprile c’è un aumento della circolazione mondiale di micoplasma pneumonie, in particolare in Asia, ma anche in Europa” – ha spiegato Alexandre Bleibtreu, membro della Société de pathologie infectieuse de langue francaise – “sia in città, sia in campagna, si registra un aumento dei ricoveri nell’Esagono”. Tra il 13 e il 19 novembre la SPILF ha ricevuto 700 chiamate di SOS ed assistito al passaggio di 2.150 pazienti tra i corridoi del pronto soccorso. Il sistema sanitario per il momento sembra capace di gestire l’aumento dei casi, tuttavia – laddove l’incremento dovesse lievitare drasticamente – è possibile che il governo proclami lo stato di allerta e consigli nuovamente l’utilizzo nella mascherina nei luoghi pubblici.