Gaza distrutta, il futuro è nero

La città è devastata dai bombardamenti e dai combattimenti tra esercito e miliziani. Ora per Gaza il futuro è nero

Ci sono sempre meno prospettive per una delle città più martoriate al mondo in questo momento. La guerra sta offrendo solo incertezze e difficoltà.

Gaza distrutta, il futuro è nero
Il futuro di Gaza è nero (Ansa) – Rationalinternational.net

Nonostante la tregua e il cessate il fuoco di almeno 4 giorni, il destino della città più grande della Striscia sembra essere segnato. La parte nord è completamente distrutta dai combattimenti tra Israele e Hamas e non sembrano esserci possibilità di un miglioramenti della situazione. Ad oggi il futuro di Gaza è nero.

Nessuna strategia per il futuro

I combattimenti a Gaza sono iniziati il 7 ottobre, quando il vergognoso attacco di Hamas ha provocato migliaia di morti tra la popolazione civile. Da quel momento è iniziata una lotta violentissima che ha visto moltiplicarsi il numero delle vittime di giorno in giorno, soprattutto dei cittadini civili. Un vero e proprio massacro perpetrato sia dalle forze militari di Israele, che dalle milizie di Hamas. Il fuoco incrociato, infatti, ha provocato la distruzione di palazzi, strutture e perfino ospedali. In questi giorni, infatti, sono state soprattutto le strutture sanitarie di Gaza ad essere interessate dai combattimenti. Il motivo è che Israele accusava Hamas di aver nascosto non solo molti dei suoi miliziani, ma anche una parte dei prigionieri.

Gaza distrutta, il futuro è nero
Le prospettive per la città sono quasi nulle (Ansa) – Rationalinternational.net

Tuttavia, l’esercito israeliano è entrato a Gaza e ha occupato in pochissimo tempo Gaza Nord. Da quando i militari hanno preso il controllo di quella zona di Gaza – conquistando di fatto al città – in molti si sono chiesti quale sarà il futuro della popolazione palestinese e di Gaza City. Un futuro che non può che essere dipinto con il nero. Non è indubbio che alla fine della guerra, almeno militarmente, la spunti Israele. Hamas potrebbe essere sconfitta, ma continuerebbe ad esistere la sua parte politica, che riprenderebbe il controllo della Striscia.

A questo punto le soluzioni sono davvero poche per Tel Aviv. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha infatti affermato più volte che l’esercito israeliano non intende restare a Gaza dopo averla occupata, ma sarà compito di Israele pensare alla gestione della sicurezza interna. Ad oggi l”alternativa ufficiosa sembra essere un ritorno dell’ANP. Tuttavia, l’Autorità nazionale palestinese era stata sconfitta nelle ultime elezioni e un loro ritorno, grazie all’intervento di Israele, verrebbe visto come un tradimento gravissimo da parte dei cittadini. Dunque, almeno per adesso un orizzonte certo per Gaza non esiste, e non è detto che ci sarà in futuro.

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