Neomamma non fa in tempo a raggiungere la struttura sanitaria per partorire, un’ostetrica corre in soccorso e assiste la nascitura.
Liliana Celestina Evangelista stava passeggiando per via dei Gracchi, a Roma, con indosso un’eccentrica tanguera. Da lì a poco avrebbe partecipato ad una serata danzante, un’occasione organizzata in concomitanza con il tanto agognato giorno di riposo. Ostetrica da 33anni, ha assistito alla nascita dei bambini di moltissimi vip: da Pierfrancesco Favino a Gianmarco Tognazzi, ma anche Max Gazzè, Giuliano Sangiorgi, Sveva Sagramola, Ricky Memphis e tanti altri. Un’occupazione tanto onorevole, quanto faticosa, che le ha dato moltissime soddisfazioni. Eppure, nonostante i suoi tre decenni di esperienza, non avrebbe mai potuto prevedere un tale epilogo.
Venerdì 24 novembre, avvolta dai merletti, Liliana si trovava nei pressi della casa di cura Santa Famiglia ed osservava il traffico invadente e rumoroso, ben noto ai residenti della Capitale. Ad un certo punto, ha udito delle urla doloranti, una disperazione che Liliana conosce molto bene: “Ho sentito le grida” – racconta – “che ho capito essere quella della fase espulsiva del parto”. Si è così avvicinata alla macchina imbottigliata nel traffico: al suo interno un bambino di tre anni, un uomo al volante ed una donna prossima a diventare mamma per la seconda volta.
Parto di emergenza
Liliana ha chiesto al marito di disattivare la chiusura di sicurezza, ha quindi aperto la portiera del passeggero ed ha abbassato il sedile. Si è accorta immediatamente che la piccola era prossima ad uscire, si vedeva già la testa. Evangelista ha preso le redini: si è tolta il cappotto ed ha assistito la futura neomamma bis con i classici abiti di una serata passionale di tango. I passanti osservavano la scena con rinnovato stupore ed incanto, attendendo il tanto atteso suono del pianto della bambina. Liliana, senza guanti e dispositivi di assistenza, ha afferrato la nascitura a mani nude. Il parto si è concluso splendidamente.
Nel frattempo il padre ha contattato la clinica, affinché raggiungesse il gruppo fortunato con un’ambulanza e un paio di pinze per recidere il cordone. Liliana ha poi coperto mamma e figlia con una coperta, in modo da proteggerle dal gelo invernale. “Si è svolto tutto in un paio di minuti” – ha spiegato – “La bimba, che si chiama Anya, era tonica, rosea e le sue ottime condizioni sono state confermate dalla visita neonatologica”. Nonostante ricopra il ruolo di ostetrica da oltre trent’anni, non le è mai capitato di assistere una paziente in mezzo alla strada e al traffico: “Un evento unico come quello che è capitato a me, non capita tutti i giorni”.