“Un mese di bombe e siamo ancora qui”

Nonostante la violenza del conflitto e la disparità di forze, ora Hamas si prende gioco di Israele: “Siamo ancora qui”

La guerra nella Striscia di Gaza si avvicina in maniera inesorabile al suo secondo mese. Un conflitto sanguinoso che, fin dall’inizio, è sembrato senza regole e che non ha risparmiato nessuno.

"Un mese di bombe e siamo ancora qui"
Hamas si prende gioco di Israele (Ansa) – Rationalinternational.net

In pochi credevano che i miliziani palestinesi avrebbero creato difficoltà all’esercito israeliano, deciso ad entrare a Gaza. Così in effetti è stato. Tuttavia, esistono ancora numerose sacche di resistenza che saranno difficili da scardinare per Tel Aviv. E ora Hamas si prende gioco di Israele. “Nonostante i bombardamenti noi siamo ancora qui”.

“La tregua ottenuta è una vittoria per Hamas”

Mentre ci avviciniamo al secondo mese di guerra tra Israele e Hamas è già possibile fare un primo bilancio su quello che è stato il conflitto fino ad ora. Nessuno si sarebbe mai sognato di mettere in dubbio la tremenda superiorità militare di Israele nei confronti di Hamas. Infatti l’esercito di Tel Aviv ha avuto poche difficoltà ad entrare nel territorio palestinese e già alla seconda settimana si parlava di scontri a fuoco nella città di Gaza. Tuttavia, l’organizzazione terroristica sembra tutt’altro che sconfitta e, anzi, adesso si prende gioco di Israele.

"Un mese di bombe e siamo ancora qui"
Il leader di Hamas vede la tregua come una vittoria politica (Ansa) – Rationalinternational.net

Sembrava che nelle ultime ore la tensione si fosse appiattita e addirittura che si fosse trovato un modo per dialogare. L’annuncio relativo all’accordo della liberazione di alcuni ostaggi israeliani nelle mani di Hamas in cambio della scarcerazione di prigionieri israeliani aveva fatto ben sperare, ma c’è da ricredersi. Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha infatti parlato del temporaneo cessate il fuoco, definendolo una vittoria politica per Hamas. “Il nostro nemico ha ucciso donne e bambini – ha tuonato Haniyeh – ma non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi”. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian a Doha ha affermato che “l’obiettivo di Israele era di distruggere Hamas. ma dopo più di un mese Israele e gli Stati Uniti non sono ancora riusciti a farcela“.

Insomma, una dichiarazione di vittoria da parte di Hamas e dei suoi alleati che cerca di irridere le azioni di Hamas. Tuttavia, la realtà parla di migliaia di civili palestinesi uccisi, oltre a moltissimi miliziani di Hamas, e una città che – almeno nella sua parte nord – resterà inabitabile. Molti cittadini di Gaza, infatti, iniziano a lamentarsi con Hamas e a chiedersi se l’attacco del 7 ottobre sia stato davvero così fondamentale come l’organizzazione lascia credere. Tra i civili che sono riusciti a scappare dai bombardamenti, infatti, aumentano i casi di chi si lamenta in pubblico dell’operato di Hamas e del prezzo che, le azioni dell’organizzazione, stanno pagando i cittadini.

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