Il presidente russo interviene al G20 e parla della guerra in Ucraina e la associa alla guerra in Israele
Durante la riunione del G20, in cui i 20 Paesi più potenti al mondo si confrontano sul futuro dell’umanità, Vladimir Putin ha certamente conquistato la scena.
Intervenuto in video conferenza durante la riunione dei Paesi di tutto il mondo, Putin ha parlato non solo della guerra in Ucraina. il presidente russo ha infatti affrontato anche il tema del conflitto in Medio Oriente, parlando dei civili palestinesi e di come quella in atto sia una vera “strage”.
“Anche la guerra in Palestina è uno shock”
È stato un G20 piuttosto movimentato quello convocato dal primo ministro indiano Narendra Modi martedì scorso. Vladimir Putin, che si è unito al convegno solo in videoconferenza. “Le azioni militari sono sempre una tragedia – ha commentato il leader russo rispondendo ai suoi omologhi che si dicevano scioccati per la guerra scatenata dalla Russia – e dovremo pensare a come fermare questa tragedia“. Dunque un passo in avanti, forse, del leader del Cremlino verso un cessate il fuoco in Ucraina, anche se per ora non c’è stato nulla di concreto.
Ma Putin non ha parlato solo di Ucraina e della possibilità di negoziati con il governo di Kiev. Dopo aver preso la parola, infatti, ha parlato di “sterminio” in atto nei confronti della popolazione civile della Palestina. Il leader russo non ha menzionato Israele, ma nel suo intervento le accuse sono implicite. “Anche questi stermini non sono sconvolgenti – ha chiosato il presidente russo – così come non lo è il fatto che medici debbano fare operazioni su bambini senza anestesia?”. Parole che esprimono un tentativo di Putin di deviare, ancora una volta, l’attenzione del mondo occidentale dalla guerra in Ucraina e spostarla in Medio Oriente.
Così come sta avvenendo nella Striscia di Gaza, anche in Ucraina sta andando avanti un vero e proprio massacro. Una guerra ufficialmente iniziata nel 2021, ma che pone le basi nell’ormai lontano 2014, con la rivoluzione della popolazione ucraina in favore dell’Europa. Da quel momento ci fu un’invasione velata da parte della Russia, con cittadini filorussi, spesso equipaggiati e affiancati da militari e generali russi. Dall’inizio della guerra sarebbero circa 500.000 le persone morte tra civili e soldati (ucraini e russi). Una strage, come quella che sta avvenendo nella Striscia di Gaza, che solo i potenti riuniti nel G20 di martedì avrebbero la possibilità di concludere.