Gaza, se la tregua è una trappola

C’è chi sospetta che i tre giorni di pausa potrebbero essere una nuova occasione per Hamas di uccidere ancora

Alla fine l’accordo è stato raggiunto. Tra Israele e Hamas ci saranno almeno quattro giorni di cessate il fuoco. Giorni preziosi per poter liberare una parte degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso.

Gaza, se la tregua è una trappola
La tregua a Gaza tra Israele e Hamas potrebbe essere una trappola (Ansa) – Rationalinternational.net

Sebbene siano in molti ad aver visto questa tregua con grande fiducia per il futuro, esperti ed analisti non sono dello stesso giudizio. Per Michael Milsthein, esperto di politica internazionale e questioni palestinesi, la tregua tanto voluta da Hamas potrebbe essere una vera e propria trappola per Israele.

Il tempo di riorganizzarsi

Michael Milshtein è il direttore del Forum studi palestinesi al Moshe Dayan center di Tel Aviv e membro dell’Institute for Policy and Strategy. È considerato tra i massimi esperti di questioni israelo-palestinesi e la tregua tra Israele e Hamas non lo convince per nulla. Intervistato da La Repubblica, Milshtein ha parlato di quelli che sono i maggiori dubbi relativi al cessate il fuoco che vigerà nella Striscia di Gaza per i prossimi giorni.

Gaza, se la tregua è una trappola
Hamas potrebbe approfittare del cessate il fuoco per riorganizzarsi (Ansa) – Rationalinternational.net

Milshtein racconta di quando, nel 2014, Hamas approfittò della tregua concessa da Israele per poter riorganizzare le proprie truppe e approfittare dell’attesa dell’esercito israeliano. In quel frangente Hamas en approfittò per distribuire nuove armi ai miliziani, ristabilire i contatti con le unità dei miliziani e per spostare i generali da un punto all’altro del campo da combattimento. Fu sempre Hamas, ricorda Milshtein, a violare l’accordo sul cessate il fuoco. In particolare ci fu un episodio in cui un soldato israeliano venne catturato mentre distribuiva cibo e acqua alla popolazione.

Secondo Milshtein, quindi, Hamas farà durare la tregua fino a quando ne avrà bisogno e poi la romperà, violando il cessate il fuoco. Ma la situazione potrebbe essere più infiammabile di quanto si crede. Attualmente i soldati israeliani sono all’interno della città di Gaza. A pochi metri da loro ci sono non solo i miliziani di Hamas, ma anche i soldati di tanti gruppi terroristici, pronti a sparare al minimo sospetto. Basterà quindi pochissimo per rompere il cessate il fuoco.

Gli ostaggi, ricorda Milshtein, non sono solamente in mano ad Hamas, ma anche ai gruppi jihadisti pronti a “sacrificare” i loro prigionieri in qualsiasi momento. Dunque il pericolo è che si rompa la tregua e si mettano in pericolo le vite degli ostaggi. Per Milshtein l’obiettivo di Hamas non è quello di vincere la battaglia di Gaza, ma di “promuovere la jihad”. Per l’esperto, infatti, il leader dell’organizzazione non pensa a lungo termine, ma vuole risultati in poco tempo. Il fragore degli attentati del 7 ottobre e la violenta risposta di Israele è esattamente ciò che Hamas voleva. Ogni morto a Gaza è un motivo in più per incoraggiare alla guerra e al sacrificio contro lo Stato di Israele. Solo il futuro, quindi, a dirci se l’obiettivo di Hamas sarà effettivamente raggiunto.

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