Si attendeva la liberazione degli ostaggi ormai a momenti, ma ora arriva una brutta notizia che sconvolge tutto
Il tema più dibattuto e sicuramente al centro del dibattito pubblico e politico in Medio Oriente – e non solo – è certamente quello della liberazione degli ostaggi israeliani.
Il 7 ottobre 2023 i terroristi di Hamas, dopo aver compiuto un vero e proprio massacro di civili, hanno anche rapito centinaia di ostaggi. Per settimane le famiglie, le organizzazioni non governative e la politica israeliana si sono spesi per una loro liberazione. Fino a poche ore fa sembrava essere arrivati al raggiungimento di un accordo, ma tutto è cambiato e ora c’è grande incertezza.
Rimandata la loro liberazione
Si era giunti ad un accordo per la liberazione degli ostaggi che aveva – almeno sembrava – accontentato tutti. La liberazione di 50 ostaggi israeliani in cambio del rilascio di 150 cittadini palestinesi era stata accolta con grande entusiasmo da parte di Israele, Stati Uniti e Qatar – che ha il ruolo di mediatore – ma qualcosa è andato storto. Oltre alla liberazione degli ostaggi, infatti, era stato raggiunto un accordo su una tregua da entrambe le parti. Un cessate il fuoco di almeno 4 giorni che, però, attualmente vacilla.
In questo momento Hamas non ha ancora consegnato ad Israele, tramite il Qatar, le liste degli ostaggi che intende liberare a breve. Tutto dunque sembra essere in bilico mentre si avvicina la prima data per il rilascio. Secondo quanto ricordato da Tzachi Hanegbi, capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale israeliano, questa data è quella di venerdì 24 novembre. Tuttavia. il capo del Mossad, David Barnea e il generale dell’esercito israeliano, Nitzan Alon, non hanno ancora ricevuto la lista degli ostaggi israeliani che Hamas intende liberare e questo inizia a complicare i preparativi per la loro liberazione.
Alcuni degli ostaggi presi da Hamas sono infatti in mano a diversi gruppi terroristici, correlati ad Hamas ma non controllati dall’organizzazione. L’accordo, infatti, prevede addirittura 10 giorni di tregua, ma solo se Hamas riuscisse ad individuare altre donne e bambini israeliani in mano ai diversi gruppi terroristici. Tuttavia, a mancare sono proprio le liste dei cittadini israeliani che dovranno essere certamente liberati entro domani. Se questa lista non dovesse essere consegnata in tempo, l’esercito israeliano non potrebbe portare avanti i preparativi per il delicatissimo scambio di prigionieri e tutto salterebbe. Il pericolo è di vanificare i progressi diplomatici fatti fino ad ora e di rinunciare ad una tregua vitale sia per i civili palestinesi che per gli ostaggi israeliani.