La stampa taiwanese ha diffuso alcune immagini degli ospedali cinesi: le strutture sanitarie sono colme di bambini sofferenti.
La pandemia del 2020 ha generato inevitabilmente un trauma significativo. Nessun essere umano, o per lo meno pochi, hanno amato le limitazioni imposte giustamente dalla Commissione Europea. Per mesi siamo stati prigionieri delle nostre abitazioni, costretti a limitare i gesti d’affetto nei confronti dei nostri cari, amici e parenti. Non dovrebbe stupirci dunque l’allarmismo generato dalle notizie diffuse dalla stampa taiwanese. Risulta sempre complicato ottenere un numero significativo e adeguato di aggiornamenti che riguardano il territorio cinese, guidato da un governo che difficilmente consente al mondo di accedervi.
Possiamo però affidarci appunto alle agenzie di stampa vicine che, nelle ultime ore, ha condiviso dei video preoccupanti che riprendono i corridoi delle strutture sanitarie cinesi. Gli ospedali sono sovraffollati da un numero ragguardevole di bambini che lamentano pressappoco i medesimi sintomi: febbre alta e raffreddore, associati in alcuni casi alla tosse, mal di gola e affaticamento. Si tratta di una pseudo-pandemia di polmonite che sta colpendo quindi i soggetti più fragili. Ed ecco che in pochi istanti l’Occidente teme che ciò si ripercuota nel continente, proprio come avvenne ormai quattro anni fa.
I bambini corrono in ospedale
“Molti sono ricoverati” – si legge sul sito taiwanese Ftv News – “Non tossiscono e non hanno sintomi. Hanno semplicemente la febbre alta e molti sviluppano noduli polmonari”. L’aumento repentino dei casi di polmonite sarebbe da attribuire alla proliferazione del batterio Mycoplasma Penumoniae, il quale si era temporaneamente ridimensionato nella sua diffusione in seguito all’applicazione delle norme anti-Covid. Ora che i governi hanno concesso il via libera, abolendo l’obbligo di indossare la mascherina, il virus è tornato a colpire fastidiosamente i soggetti fragili.
Come se non bastasse, i medici hanno registrato un’evidente difficoltà a combattere il batterio con l’utilizzo degli antibiotici. Sarà dunque necessario sperimentare delle formulazioni più forti, in grado di neutralizzarlo definitivamente. “Varie misure devono essere messe in atto per fermare tutto questo” – ha spiegato Yin Tudong, medico specializzato in malattie infettive presso l’ospedale Chaoyang di Pechino – “altrimenti arriveremo ad un punto in cui i bambini non avranno cure efficaci”. Il fatto che il Mycoplasma Penumoniae sia immune ai farmaci contribuisce inevitabilmente ad una maggiore diffusione della malattia che, a lungo andare, potrebbe diventare ingestibile.