Peggiora la situazione climatica in Brasile. A causa del gran caldo primaverile sono morti centinaia di delfini
Il Sud America sta vivendo in queste settimane uno dei periodi più caldi del secolo. In particolare in Brasile, dove le temperature hanno fatto registrare cifre record.
In questo momento in Brasile è iniziata la stagione primaverile, ma le temperature fatte segnare in questi giorni sono oltre i limiti sopportabili in piena estate. Alla siccità e alla grande afa si aggiunge che un’allarmante moria di delfini, a causa delle acque troppo calde.
Già ad Ottobre qualcosa di strano
Sono oltre 100 i delfini morti nell’Amazzonia brasiliana. In questo momento si tratta della zona maggiormente interessata dal fenomeno climatico chiamato “El Nino”. L’ondata di caldo estremo, altamente improbabile – in condizioni normali – durante la stagione primaverile, ha provocato un aumento pericoloso delle temperature delle acque. Nelle ultime ore sono stati trovati infatti diversi cetacei lungo il Lago Tefé, un bacino le cui acque confluiscono nel Rio delle Amazzoni. L’evento ha interessato quasi l’intera regione del Medio Solimoes. Qui le temperature hanno fatto registrare anche 39°. Il centro di ricerca Mamirauà, del Ministero della Scienza, ha affermato che la maggior parte dei delfini morti appartengono alla specie del delfino rosa e del tucuxi.
Sono quindi state mobilitate alcune squadre di veterinari e operatori del Centro per i mammiferi acquatici da parte dell’Istituto Chicco Mendes per la Conservazione della Biodiversità. In questo momento si sta infatti indagando per capire quali possano essere state le cause che hanno portato alla morte di un così grande numero di delfini nello stesso giorno. Tuttavia, tutte gli elementi fanno pensare che la causa della moria di delfini sia proprio l’alta temperatura del lago Tefé e la siccità dovuta ala mancanza di piogge.
Le autorità hanno fatto sapere, inoltre, che sono stati attivati tutti i protocolli sanitari per poter smaltire le carcasse dal lago. Alla luce dei pericoli che il corpo degli animali morti può presentare per la popolazione, l’Istituto scientifico ha raccomandato ai cittadini di non entrare in contatto con le acque del Lago. Per Miriam Marmontel, coordinatrice del Gruppo di ricerca sui mammiferi acquatici, si tratta di una “situazione molto critica”. I ricercatori affermano di non aver mai visto nulla di simile, a fronte di notevoli occasioni di siccità in Amazzoni. Gli elementi che fanno pensare ad un clima sempre più impazzito e incostante a causa dell’azione dell’uomo sono ormai lampanti.