Volodymyr Zelensky ha sviluppato un certo scetticismo nei confronti dei possibili alleati occidentali. Il premier vuole essere rassicurato.
Il conflitto israelopalestinese ha costretto gli alleati occidentali alla suddivisione dei rifornimenti e delle unità di assistenza. Volodymyr Zelensky non ha potuto fare altro che accettare quanto espresso dalla Commissione Europea e statunitense. La guerra russo-ucraina si trova in una pericolosa condizione di stasi, un fattore che potrebbe contribuire a distruggere definitivamente la speranza in merito alla fine delle tensioni e, di conseguenza, all’ottenimento di un accordo di pace. I soldati, da ambe le parti, sono costretti all’interno delle trincee e faticano a guadagnare terreno.
Secondo l’intelligence ucraina e statunitense, sembra che le forze armate di Zelensky abbiano la meglio sul fronte di Avdiivka. Si tratta tuttavia di un vantaggio temporaneo che potrebbe svanire laddove i russi attuassero un piano offensivo efficace e soprattutto imprevedibile. Quasi 700 giorni dallo scoppio del conflitto nel mese di febbraio 2021, oltre 300.000 persone si presume abbiano perso la vita. Eppure, almeno per il momento, i leader appaiono intenzionati a proseguire determinati, mentre i loro soldati muoiono inesorabilmente. Il premier ucraino ha chiesto agli alleati una maggiore collaborazione, soprattutto ora che l’Occidente risulta concentrato esclusivamente sul conflitto israelopalestinese.
Zelensky pretende garanzie
Lloyd Austin, segretario alla difesa americano, ha raggiunto Kiev per rassicurare Volodymyr Zelensky. Egli infatti ha garantito al premier ucraino la collaborazione da parte degli Stati Uniti d’America e soprattutto le intenzioni del governo di sostenere le forze armate ucraine sul campo di battaglia attraverso l’invio di armi, proiettili, munizioni e simili. Nei mesi invernali infatti le condizioni climatiche inaspriscono le tensioni e contribuiscono ad una maggiore staticità in termini di combattimento.
E’ necessario conservare scorte e dispositivi di assistenza militare, in modo da affrontare i soldati russi che – da secoli – sono addestrati a contrastare i nemici travolti dalla neve e dal gelo. Austin “si è recato in Ucraina – per rafforzare il convinto sostegno degli Stati Uniti alla lotta per la libertà“ – si legge in un comunicato ufficiale del Pentagono. Nel frattempo Zelensky ha licenziato l’ennesimo collaboratore governativo: Tetiana Ostashchenko, comandante del Comando delle Forze Mediche, è stata sostituita da Anatholy Kazmichuk. “Abbiamo bisogno di un livello di supporto medico per i nostri soldati totalmente nuovo” – ha spiegato il Capo di Stato durante una conferenza.