Le parole di uno dei protagonisti in positivo del 7 ottobre. Ora dice basta e chiede di cambiare per il bene di Israele
Ciò che è avvenuto il 7 ottobre in Israele resterà inciso per sempre nella storia dello Stato ebraico. Mai così tanti ebrei erano stati uccisi in un solo giorno dalla Seconda Guerra Mondiale.
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Un giorno di sangue, tristezza e paura che ha fatto però emergere quelle che sono le fragilità interne dello Stato di Israele. Fragilità che però non hanno solo carattere militare, ma anche e soprattutto politico. Fanno molto discutere, infatti, le parole di un generale israeliano che ha deciso di dire “Basta”.
“Tutta colpa di Netanyahu”
Noam Tibon è un ex generale israeliano 62enne in pensione dopo aver servito per anni il Paese. Tuttavia, Tibon no è un semplice ex militare, ma un vero e proprio eroe che è riuscito a distinguersi durante gli attacchi terroristici di Hamas nei Kibbutz a Sud di Israele. In quelle ore Tibon è infatti riuscito ad intervenire per supportare il figlio che si trovava sotto attacco dei miliziani. Insieme a sua moglie riuscirono a portare in salvo centinaia di civili, tra cui molti ragazzi, che stavano scappando dai colpi dei terroristi, ma non solo. Insieme ad alcuni civili armati e ai poliziotti di frontiera ha resistito all’attacco e respinto le azioni di Hamas.
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In quegli attimi racconta di aver telefonato a molti dei comandanti dell’esercito. In pochissimi risposero: “Forse dormivano o forse erano occupati”. Ad ogni modo, Noam Tibon sembra poter essere un’alternativa credibile per i cittadini israeliani. Un’alternativa ovviamente a Benjamin Netanyahu, attuale Primo Ministro israeliano. È Noam Tibon ad accusarlo apertamente per quello che è successo il 7 ottobre 2023. “La colpa del massacro, il sabato nero israeliano – afferma Tibon – è di Benjamin Netanyahu e dell’ odio smisurato che ha contribuito a creare in questi anni”.
Secondo Tibon è arrivato il momento di dire basta alla sua leadership è cercare un cambiamento che possa far fare un passo in avanti ad Israele. Le troppe elezioni di questi ultimi anni, ricorda l’ex generale, hanno contribuito a diffondere solo odio in tutta Israele, con le conseguenze che hanno portato alla tragedia del 7 ottobre. Per Tibon in questo momento le priorità sono due: liberare gli ostaggi e distruggere tutti gli armamenti di Hamas. “Se potessi decidere io – commenta l’ex generale – rilascerei subito tutti i prigionieri palestinesi pur di riavere indietro gli ostaggi”.