Ucraina, il tempo favorisce Putin

Annunci, proclami, continui invii di armi e fiumi di denaro sono stati ingoiati dalle enormi spese di guerra di Kiev. La Russia sta vincendo.

La propaganda antirussa è stata talmente massiccia e ripetitiva che è difficile per i media, anche e soprattutto in Italia, spiegare che cosa stia succedendo. Occorre dunque che si generi l’accettabilità sociale di un’amara possibilità: la sconfitta dell’Ucraina. Le strategie occidentali hanno fallito l’obiettivo, e ora hanno il problema di ammetterlo senza pregiudicarsi il consenso. Il quale peraltro è stato tutt’altro che travolgente, anzi: il desiderio di pace è stato spesso prevalente nei sondaggi, malgrado l’inevitabile condanna dell’invasione militare russa.

Ucraina, il tempo favorisce Putin
La strenua resistenza dei soldati ucraini non è bastata – rationainternationa.net Ansafoto

Ora però la situazione in Medio Oriente è talmente pericolosa che potrebbe persino sembrare più conveniente, per la strategia occidentale, il disimpegno sul fronte ucraino. Al punto che consentire l’ingresso nell’Unione europea all’Ucraina, lasciando però i territori occupati alla Russia. Il Wall Street Journal, di orientamento repubblicano, propone in un editoriale di Eugene Rumer e Andrew S. Weiss di cambiare strategia, scegliendo il contenimento. E’ tempo infatti di prendere contatto con la realtà, ponendo fine alla magica illusione di una sconfitta della Russia.

Putin sta vincendo grazie al logoramento dell’Occidente

Le forze armate russe contano su industrie belliche più produttive di quelle occidentali, su abilità professionali elevate, i soldati sono più numerosi, l’economia non è stata messa in ginocchio dalle sanzioni, sicché la controffensiva è fallita. Incombe poi sul presidente a fine mandato, Joe Biden, la sfida di Donald Trump, vicino a Putin. Il quale, dal proprio canto, gode ancora del sostegno delle élite del suo Paese. Ciò vuol dire che gli oligarchi aiutano economicamente il loro Paese. Il tempo, conclude il giornale finanziario americano, in una guerra di logoramento gioca a favore di Putin.

Così, se il Cremlino voleva prendere per fame l’Ucraina, ci sta riuscendo. Al contrario, lo strangolamento della Russia è rimasto un utopico auspicio. Secondo i dati di bilancio, nel 2024 Mosca spenderà per le forze armate il 6% del suo Pil. Benché gli Stati Uniti abbiano avuto il pieno sostegno dei Paesi europei, ben oltre le previsioni, il risultato è stato negativo. E dire che l’esercito ucraino ha dimostrato valore e che l’uso dei droni ha saputo frenare considerevolmente l’aggressività dell’invasore.

Aiuti miliardari che valgono meno di un drone da ragazzi

Ha meravigliato, infatti, gli osservatori il successo di un drone fpv (first person visual) da 400 dollari, un apparecchio civile e nemmeno militare, soltanto riadattato e in grado di abbattere un carro armato russo costato due milioni. E’ un giocattolo da ragazzi, che uno studente può avere in regalo da Babbo Natale. La differenza la fa l’esplosivo e l’abilità nella guida: chi lo sa manovrare a distanza con precisione chirurgica, dopo avergli agganciato 2 chili di esplosivo, arriva a colpire un thank e distruggerlo. Il microchip è cinese, le batterie sono di Tesla, il telaio è di carbonio. Hamas ha usato quel tipo di drone nell’attacco del 7 ottobre, ma ci sono precedenti anche in Azerbagian. La creatività però non basta.

Ucraina, il tempo favorisce Putin
Un soldato ucraino sta per lanciare un drone – rationalinternational.net Ansafoto

Tant’è vero che la Russia, pure a costo di perdite umane, sta recuperando il terreno perduto dalle parti di Bakhmut, per avvicinarsi ad Avdiivka e prendersi le fabbriche di carbone. Un successo importante, che impedisce all’Ucraina il tanto atteso sfondamento verso Sud. Joe Biden, di conseguenza, dopo aver versato decine e decine di miliardi di dollari in spese militari, ha poco tempo per raggiungere un risultato apprezzabile in Ucraina, con l’aiuto dei Paesi europei.

Oltretutto, il Cremlino ha migliorato le relazioni internazionali: con la Cina, l’India, la Corea del Nord e tanti altri Paesi del cosiddetto Sud del mondo, che per Pil complessivo e popolazione non vale certo meno dell’Occidente. Si acuisce intanto la tragedia di Kiev, del tutto impoverita e totalmente dipendente dagli alleati per sopravvivere economicamente, oltre che per poter combattere ancora.

 

 

 

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