Un piccolo gioiello del XIII secolo, custodito nella cucina di un’anziana signora francese. Il Louvre l’ha acquistato per 24 milioni di euro.
Le più imponenti strutture museali internazionali conservano da secoli alcuni gioielli artistici, realizzati da pittori e scultori di fama mondiale. Tuttavia, proprio come in riferimento ai reperti archeologici, tutti noi sappiamo che esistono tutt’oggi moltissime opere silenziose, nascoste dalla terra morbida, nei tunnel sotterranei oppure – in tal caso – sulla parete di un appartamento in periferia.
Innumerevoli tesori e luoghi inesplorati sfuggono ancora alla mente e allo sguardo dell’uomo contemporaneo. Poco più di quattro anni fa, una signora francese si recò da un esperto d’arte per soddisfare la sua curiosità. Abbandonò il negozio, nella consapevolezza di essersi gustata per anni tè e biscotti ad un palmo di naso da un opera del valore di 24 milioni di euro.
Un tesoro inestimabile, custodito in una cucina
Un quadro di piccole dimensioni, custodito in una cucina domestica. Un giorno la proprietaria dell’appartamento – un’anziana signora francese – decise di rivolgersi ad un intenditore d’arte, in modo da valutare il modesto dipinto conservato da decenni nella sua amata dimora. Il quartiere di Compiègne, a pochi chilometri da Parigi, ha funto da rifugio per questo inestimabile gioiello. Scampato dunque all’avidità nazista degli anni ’40, così come all’ingordigia dei collezionisti internazionali.
Quando l’esperto d’arte si rese conto della delicatezza dell’opera, analizzò a fondo ogni dettaglio riportato sulla tela. E, come un detective che esamina ossessivamente gli indizi, riuscì a risalire all’autore del dipinto. Si rese conto di avere tra le mani “Il Cristo deriso”, realizzato nel XIII secolo da uno dei più grandi pittori italiani, Cimabue. Il 27 ottobre del 2019 l’opera andò all’asta e il suo valore, da 6 milioni, lievitò a 24 milioni di euro. Ora, a pochi anni dalla sua scoperta, verrà finalmente consegnato al Museo del Louvre, divenendo definitivamente una proprietà statale.
La comunicazione giunge dal Ministro della Cultura Rima Abdul Malak e dal direttore della struttura museale Laurence des Cars: “Abbiamo acquistato il quadro dal vincitore dell’asta” hanno spiegato. Dal 2025 sarà quindi possibile ammirare “Il Cristo deriso”, esposto insieme ad una seconda opera del pittore, “Maestà” – anch’essa di proprietà francese. Una storia a lieto fine dunque per un gioiello, rimasto nascosto in un appartamento parigino, ed ora libero di manifestare al pubblico la sua bellezza.