Torna a casa dall’ospedale e trova la sua abitazione occupata abusivamente. La storia di un 85enne romano residente nella Capitale.
Martedì 14 novembre la Polizia di Roma Capitale è stata contattata da un uomo, il quale ha denunciato l’occupazione abusiva della sua abitazione. E’ successo in via Luigi Crocco, nella zona periferica di Collatina.
Il proprietario si è allontanato momentaneamente dalla dimora. Una volta rincasato si è reso conto che qualcuno era entrato senza alcun permesso. Un nucleo famigliare di quattro persone aveva stabilito al suo interno la sua residenza, manifestando sin da subito la sconsiderata intenzione di non abbandonare per nessun motivo l’immobile.
Nessun invito per gli ospiti indesiderati
Lascia la propria abitazione per correre in ospedale. Necessita di fatto di cure urgenti che lo costringono sul lettino della struttura sanitaria per tre giorni. Una volta evitato il peggio, l’uomo – che si porta sulle spalle 85 anni di esperienza – ringrazia i medici e si appresta a rincasare nella sua amata dimora. Tuttavia, al suo ritorno, nota qualcosa di strano: la serratura è stata manomessa, la porta forzata e le chiavi non riescono di conseguenza ad aprirla. Alcuni ospiti indesiderati hanno avuto accesso all’appartamento, approfittando della lontananza momentanea del suo proprietario.
Il capo della combriccola, una giovane donna di 23 anni, ha stabilito la sua famiglia all’interno della casa. La Polizia di Roma Capitale è giunta immediatamente sul posto, rispondendo alla chiamata accorata dell’anziano. Le autorità hanno offerto al gruppo – composto dalla ragazza, dal suo fidanzato e dai figli piccoli – un alloggio alternativo. Un’iniziativa ragionevole e soprattutto rispettosa in merito alle loro difficoltà economiche e sociali. Ciò nonostante, la proposta viene categoricamente rifiutata dai diretti interessati. Di fronte alla mancata collaborazione della famiglia, la polizia ha provveduto a scassinare nuovamente la porta dell’appartamento per far uscire i quattro.
Il proprietario ha dunque ringraziato le autorità ed è potuto finalmente rincasare nella sua abitazione. Nel frattempo gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per analizzare approfonditamente le dinamiche dell’accaduto e soprattutto il movente della 23enne. La giovane – insieme al suo compagno – dovrà rispondere dell’accusa di violazione di domicilio e giustificare al contempo il rifiuto di un alloggio alternativo offerto dalle forze dell’ordine. In un secondo momento, le autorità verificheranno che nessun oggetto di valore sia stato rubato o danneggiato durante l’occupazione abusiva dell’appartamento.