Potrebbero esserci novità a breve per le famiglie israeliane degli ostaggi catturati il 7 ottobre da Hamas
La guerra continua, mentre si avvicina il secondo mese dallo scoppio del conflitto, ci sono delle evoluzioni che arrivano soprattutto sui civili rapiti.
A seguito dei violenti e brutali attacchi condotti dai terroristi di Hamas durante gli attentati del 7 ottobre, moltissimi civili israeliani hanno perso la vita, ma tanti sono stati catturati e portati a Gaza. Per settimane le famiglie di questi cittadini hanno sperato in una loro liberazione e per molti di loro potrebbe presto arrivare una novità importante.
“Possibile svolta nelle prossime 48-72 ore”
Cresce la tensione per la sorte di centinaia di ostaggi israeliani catturati da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre. Durante i brutali assassinii condotti dalle milizie palestinesi, furono catturati anche oltre 200 ostaggi. Alcuni di loro sono purtroppo morti, mentre altri aspettano di essere liberati dalle forze speciali israeliane o grazie ad un accordo. Intanto è stato fatto sapere che potrebbe essere imminente una possibile svolta per quanto riguarda la loro liberazione dai miliziani.
A farlo sapere è stata una fonte politica israeliana. Intercettata dall’Abc, ha infatti rivelato che potrebbero esserci imminenti accordi relativi al rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Secondo la fonte, potrebbe arrivare “una possibile svolta nelle prossime 48-72 ore”. Una notizia estremamente positiva accolta con calore e speranza dai familiari degli ostaggi israeliani, anche se resta comunque la prudenza e consapevolezza che si tratta di un’operazione estremamente delicata. Secondo le indiscrezioni il gabinetto di guerra di Tel Aviv si riunirà questa sera per discutere i dettagli dell’accordo. Un elemento, quindi, che gioca a favore di una possibile liberazione imminente degli ostaggi catturati da Hamas e tutt’ora presenti a Gaza sotto il fuoco dei bombardamenti.
Fonti delle forze di difesa israeliane hanno inoltre ricordato che la guerra che Israele sta compiendo non è rivolta “alla popolazione di Gaza”. Tuttavia, i combattimenti continuano in maniera feroce e a preoccupare maggiormente è la condizione dei pazienti e rifugiati all’interno dell’ospedale al-Shifa, il più grande della Striscia di Gaza. Fonti mediche riferiscono la morte di alcuni pazienti precedentemente ricoverati in terapia intensiva, tra cui anche alcuni bambini. Inoltre, è stata scavata una fossa comune all’interno della struttura ospedaliera per poter seppellire circa 180 corpi senza vita. L’esercito israeliano ha promesso di fornire al più presto alcune incubatrici all’ospedale, per trattare i neonati prematuri. Intanto, è ufficiale la notizia della morte di Noa Marciano, la soldatessa israeliana di 19 anni, ostaggio di Hamas dal 7 ottobre.