Fossa comune all’ospedale di Gaza

Gli ospedali sono sotto assedio e il numero delle vittime aumenta in modo spropositato: i morti sono stati seppelliti in una fossa comune.

“Gli ospedali dovrebbero essere luoghi sicuri, in grado di curare i pazienti” – le parole accorate del viceministro britannico Andrew Mitchell – “ed è straziante vedere che non sono in grado di farlo”. Le strutture sanitarie rappresentano il principale obiettivo militare delle forze armate israeliane, una posizione che nasce dalla convinzione che al loro interno siano stabilite le postazioni fortificate dei miliziani di Hamas. Tunnel e cunicoli sotterranei che si servono della popolazione civile per poter limitare la potenza dell’offensiva nemica. Questa sarebbe dunque la giustificazione di Israele in merito alla morte di 11.240 palestinesi.

Gaza, fossa comune
Quasi 200 persone seppellite in una fossa comune a Gaza: il punto di non ritorno – foto: ansa – rationalinternational.net

L’esercito ha garantito, pochi giorni fa, la possibilità di evacuare Al Shifa – l’ospedale principale situato sulla Striscia di Gaza. Nel frattempo il direttore Mohammed Abu Salmiya ha denunciato l’incremento progressivo dei decessi. La struttura è talmente sovraffollata che il personale sanitario non riesce più a distinguere i malati dai corpi senza vita di chi non è scampato alle bombe, ai proiettili e ai mezzi corazzati. Le camere refrigerate degli obitori sono fuori servizio e questo non consente ai medici di limitare la decomposizione delle vittime della guerra.

200 persone in una fossa comune

“Abbiamo sepolto almeno 179 corpi in una fossa comune scavata nel complesso ospedaliero di Al Shifa” – una denuncia che appare come una sentenza. Le fosse comuni rappresentano il punto di non ritorno, il momento di svolta che consente all’umanità di prendere coscienza della tragicità della guerra. Accade quando il numero delle vittime supera di gran lunga le capacità amministrative ed organizzative del governo, dell’esercito e dei civili stessi. Manifesta dunque un’evidente impreparazione alla morte, l’inevitabilità che travolge un’intera popolazione.

Gaza, gli ospedali hanno bisogno di incubatrici
Gli ospedali hanno bisogno di aiuti umanitari: senza elettricità e medicinali non hanno scampo – foto: ansa – rationalinternational.net

“Quello che sta accadendo è disumano” – ribadisce Medici senza frontiere. Tra le vittime sepolte nella fossa comune, il corpo minuiscono dei sette neonati morti prematuri. Le cause del decesso, da attribuire alla mancanza di elettricità, risiedono in realtà nella brutalità indifferente. Nel frattempo il Ministero della Sanità di Hamas ha denunciato la scomparsa di 4.630 bambini e l’uccisione a freddo di 1.200 persone. Dalla nascita dello Stato di Israele nel 1948, benché non siano mai mancate le tensioni tra le parti, non si era mai vista una carneficina di tale portata.

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