Alle prossime elezioni americane potrebbe presentarsi anche lui, nonostante sia ancora condannato per ciò che ha fatto
Tutti ricordano le incredibili immagini di quel 6 gennaio 2021 negli Stati Uniti. Fu il giorno in cui si sarebbe dovuto ufficializzare – così com’è avvenuto alla fine – l’esito delle elezioni americane appena concluse. Le aveva vinte (in maniera anche piuttosto schiacciante) Joe Biden, ma a Trump non andava bene.
Quel giorno fu lo stesso Trump, davanti ad una folla incattivita, a denunciare i brogli elettorali che lo vedevano sconfitto. La manifestazione si sposto al Campidoglio di Washington, dove migliaia di cittadini americani presero il palazzo. Le immagini fecero il giro del mondo e, in particolare, resero famoso lo “Sciamano” all’interno del Congresso. Ora si vuole candidare alle elezioni del 2024.
Candidato alle prossime elezioni, ma è in prigione
“Lo Sciamano di QAnon”. Con questo nome è stato reso famoso Jacob Chansley, l’uomo che, travestito letteralmente da sciamano, entrò all’interno del Campidoglio durante il tentativo di colpo di Stato perpetrato dai supporters di Trump. Fu lui uno dei protagonisti di quel tragico giorno, in cui ci furono 4 morti tra i manifestanti e uno tra i poliziotti a difesa del Campidoglio. Durante lo scellerato “attacco al potere” Chansley si metteva in posa davanti alle poltrone occupate fino a qualche attimo prima dai senatori americani.
Il ricordo terribile di quelle ore è nella mente di moltissime persone che lì c’erano o che hanno visto le immagini in diretta mondiale. Tuttavia Chansley non sembra essersi particolarmente pentito di ciò che se è successo e, anzi, avrebbe deciso di sfruttarlo a suo vantaggio. Trascinato forse dalla popolarità ottenuta dalle foto che lo ritraevano con una pelliccia da sciamano, adornata da due corna di bue, “Lo Sciamano” ha deciso di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2023. L’uomo ha infatti deciso di fornire tutti i documenti necessari per poter correre come indipendente nell’ottavo distretto congressuale in Arizona.
Un tentativo, quindi, di diventare un parlamentare di quel Congresso che lui stesso aveva assaltato insieme a migliaia di esagitati. Il suo volto dipinto con la barriera statunitense non è passato inosservato e sarà ancora presente nella memoria di chi condivide tutt’ora quelle idee. Chansley, però, dice di non appartenere più a QAnon, il gruppo complottista che ha supportato le idee di Trump. Tuttavia, Chansley sta ancora scontando la sua pena di 41 mesi di carcere a causa dei fatti del suo ruolo nei fatti del 6 gennaio. Potrebbe comunque essere eletto, in quanto negli Stati Uniti chi è pregiudicato può comunque ricoprire incarichi istituzionali.