Sesso con un alunno e bugie nei confronti della madre. In questo modo una professoressa si è rovinata per sempre
L’episodio è avvenuto in una scuola media in provincia di Cuneo ed è finito in tribunale. La docente è stata infatti condannata alla fine del processo.
Un episodio che lascia interdetti e che fa pensare a quanto sia o possibili anche pericoli di questo tipo, perfino in uno dei luoghi considerati più sicuri dalle stranezze del mondo. Ma per una storia di sesso tra docente e alunno, una docente si è rovinata per sempre e ora dovrà prendere atto della sua condanna.
L’alunno era minorenne
Tre anni e dieci mesi: questa la sentenza del giudice al termine del processo che ha visto come imputata un donna, precedentemente insegnante, accusata di aver convinto un ragazzino di 14 anni ad avere rapporti sessuali con lei. Il ragazzo, inoltre, sarebbe stato indotto dalla stessa insegnante ad accusare sua madre di maltrattamenti (rivelatisi poi del tutto infondati). A rendere ancora più grave la vicenda è il fatto che il ragazzino le era stato affidato all’insegnante per una docenza di sostegno. La professoressa, che insegnava in una scuola media di Cuneo, è stata accusata di abusi sessuali su minore e atti persecutori.
Il tribunale cittadino l’ha condannata ad una pena di tre anni e dieci mesi di carcere, con la possibilità degli arresti domiciliari. La procura, invece, aveva chiesto una pena di 7 anni, mentre gli avvocati dell’insegnante di sostegno sostenevano che tra la docente e il minorenne vi era una rapporto alla pari. Secondo quanto stabilito dal pm la donna, che all’epoca insegnava in una piccola località di Cuneo, avrebbe influenzato pesantemente il 14enne, riuscendo quindi a manipolarlo. Durante il processo, infatti, è stato raccontato come la docente – che all’epoca dei fatti aveva 36 anni – avrebbe convinto il 14enne ad accusare la madre di aver ricevuto maltrattamenti.
Episodi rivelatisi poi totalmente inventati, al solo scopo di andare a letto insieme. Durante le vacanze di Natale, inoltre, il ragazzo raccontava di dover andare a casa della docente per prepararsi da privatista per l’esame di terza media. Insospettita, sua madre ha scoperto la relazione dopo aver controllato il cellulare del figlio. Nel telefonino, infatti, erano presenti messaggi e foto hard che hanno fatto scattare immediatamente l’allarme. Inoltre, dopo il sequestro del cellulare da parte della madre, la docente avrebbe regalato al ragazzo un altro smartphone. Secondo il pm la relazione sarebbe andata avanti per mesi, tanto che la docente aveva deciso di tatuarsi il nome del ragazzo.
L’insegnante – che ha ammesso i rapporti sessuali, ma solo dopo il periodo scolastico – è stata condannata in primo grado. La corte ha disposto un pagamento di 30mila euro alla parte civile, mentre la docente è stata interdetta in perpetuo da incarichi in scuole di ogni grado.