Troppi soldati morti, Kiev è in crisi

Capo del governo e capo dell’esercito non vanno d’accordo: Zelensky lamenta il numero sempre crescente di vittime militari e civili.

Una nazione resiste al conflitto fin quando governo ed esercito condividono i medesimi principi ed obiettivi. La storia insegna che il vero potere decisionale risiede tanto nei diplomatici, quanto nei generali delle forze armate. Sarebbe questo dunque il vero tallone d’Achille dell’Ucraina: i vertici del governo stanno perdendo progressivamente la fiducia dei soldati e ancor più dei loro comandanti. E mentre Zelensky smentisce l’ipotesi di “stallo”, il generale Zaluzhny parla di “guerra in trincea come nella Prima Guerra Mondiale”.

Zelensky contro i vertici militari
Zelensky lamenta il numero crescente di vittime civili e militari – foto: ansa – rationalinternational.net

Il potere del comandante delle forze armate risiede nella sua esperienza sul campo e soprattutto nella scelta di esprimere con sincerità e consapevolezza quanto accade sul fronte russo-ucraino. Non appare dunque come un politico illuso, bensì come un uomo coscienzioso e con i piedi per terra. Per queste ragioni, Zaluzhny rappresenta il vero avversario politico di Zelensky, una competizione che genera inevitabilmente le tensioni da ambe le parti. Nel frattempo un ulteriore errore strategico ha provocato la morte di decine di soldati e civili.

Artiglieri ucraini premiati con la morte

Una modesta piazza d’armi ricavata in prossimità del campo di battaglia, ad una trentina di chilometri dal fronte. Decorre la Giornata dell’Artigliere, per cui la 128esima brigata d’assalto della Transcarpazia è stata invitata a raggiungere il luogo. Si tratta di un battaglione composto per lo più da artiglieri diciannovenni, ligi al dovere e fedeli alla nazione. Alle 10.00 del mattino il loro comandante, Dmitry Lysyuk, non è ancora arrivato. Alle 10.10 circa, di venerdì 3 novembre, un missile russo Iskander-M viene lanciato direttamente sul capo dei soldati in attesa di essere premiati.

Gruppo di artiglieri ucraini uccisi
Artiglieri ucraini diciannovenni, uccisi da un missile russo – foto: ansa – rationalinternational.net

L’esplosione ha travolto l’esercito, così come i civili che avevano raggiunto il giardino recintato per assistere all’evento. Lysyuk è arrivato pochi minuti dopo, scampando così alla morte, mentre i suoi sottoposti giacciono ora senza vita a sud del distretto di Zaporizhzhia. Il comportamento del comandante, indagato e condannato nel 2019 per contrabbando di sigarette nella zona del Donbass occupata, ha alimentato le tensioni sempre crescenti tra i vertici del governo e l’esercito ucraino. “Sono stati aperti procedimenti penali, l’indagine è in corso” – garantisce Volodymir Zelensky – “Stabiliremo la verità e non permetteremo che accada di nuovo”.

Il Presidente ucraino ha risposto alla tragedia con il licenziamento del capo delle forze per le operazioni speciali Khorenko. Una decisione dalla quale il generale Zaluzhny è stato escluso e che è stata confermata tramite comunicato stampa ufficiale. Al suo posto è stato nominato il comandante Lupanchuck, descritto da Zelensky come “un ufficiale esperto, un ufficiale di combattimento, il comandante giusto”. E mentre il conflitto russo-ucraino sembra imprigionato in un limbo senza ritorno, Volodymir Zelensky perde – come un effetto domino – i suoi collaboratori lungo il percorso.

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