L’annuncio del presidente israeliano su quello che sarà il futuro della Striscia di Gaza: “Resteremo qui a tempo indeterminato”
Ci si interroga su quello che sarà il futuro di Gaza al termine delle operazioni militari di invasione da parte di Israele. Il presidente israeliano sembra piuttosto determinato a restare.
Secondo quanto affermato dal Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, l’esercito israeliano non ha alcuna intenzione di andare via da Gaza, nemmeno quando la guerra sarà finita. Per Netanyahu, infatti, la permanenza di Israele su quella parte della Striscia di Gaza continuerà “a tempo indeterminato”.
Dopo un mese, sempre peggio
A margine di un’intervista in cui si è parlato dell’andamento della guerra tra Israele e Hamas, Benjamin Netanyahu ha annunciato che sarà Israele ad assumersi “la responsabilità generale della sicurezza”. L’affermazione è stata rivolta ai giornalisti di Abc News, mentre i combattimenti alle porte di Gaza (e spesso all’interno della città) vanno avanti senza sosta. Il governo di Israele, infatti, potrebbe mantenere il controllo dell’enclave a tempo indeterminato e senza, quindi, un obiettivo concreto a lungo termine. “Abbiamo visto che cosa succede quando non ce l’abbiamo” ha concluso Netanyahu.
Ad oggi non è ancora possibile immaginare quale sarà il reale futuro della città di Gaza dopo che l’invasione israeliana (dall’esito ormai scontato) verrà conclusa. Tuttavia, le parole di Netanyahu fanno capire che il conflitto sarà particolarmente lungo e che, soprattutto, i militari israeliani torneranno ad occupare Gaza e a gestirne la sicurezza. Dal 2007, quando il potere della Striscia è passato ad Hamas, i miliziani palestinesi sono diventati una minaccia per Israele, che ora vuole tornare a gestire la sicurezza di Gaza “a tempo indeterminato”.
Una soluzione che, però, non vede il benestare degli Stati Uniti. Funzionari americani hanno fatto sapere al gabinetto di guerra israeliano che non sono affatto d’accordo con la decisione di Tel Aviv di ri-occupare Gaza. Si tratterebbe, infatti, di una non-soluzione che non porterebbe altro che ad una escalation dell’odio nei confronti degli israeliani, non solo da parte di Hamas e dei palestinesi, ma anche di tutto il mondo arabo. Il ministero degli esteri dell’Arabia Saudita, infatti, ha appena annunciato che il quinto vertice arabo-africano è stato rinviato per via della crisi a Gaza. L’incontro si sarebbe dovuto svolgere nella capitale saudita Riad l’11 novembre. Tuttavia, si è deciso di rinviare per evitare che “gli eventi politici nella regione non influenzino il partenariato arabo-africano”.