Quello avvenuto ieri lungo i Navigli di Milano è solo l’ultimo di una serie di scontri violenti tra ultras che scuotono le cronache: ricordiamone alcuni
Le ultime notizie raccontano di un ragazzo di 34 anni, tifoso del Paris Saint-Germain, gravemente accoltellato nella serata del 6 novembre scorso, nella zona dei Navigli, a Milano, nel corso di una violenta rissa tra i supporter della squadra francese, in città per la partita di Champions League che si terrà stasera, e gli ultras rossoneri. Secondo quanto ricostruito in un primo momento, dopo la mezzanotte, una banda di circa 50 persone, presumibilmente tutti tifosi milanisti, ha raggiunto un gruppo della tifoseria avversaria, dando vita a una serie di azioni violente, culminate nell’aggressione al giovane parigino.
Ma non si tratta dell’unico episodio facinoroso che ha sconvolto la notte milanese, nel corso della quale si sono verificate altre scene simili in diverse zone della città, ancora per mano di presunti ultras parigini. E la lista di violenze collegate a rivalità calcistiche non sembra mai destinata a una fine. Infatti, sebbene il calcio rappresenti uno degli sport seguiti con più passione e rispetto in Italia, molto, anzi, troppo spesso la fede verso una squadra spinge le tifoserie a “scendere in campo” per missioni non altrettanto nobili. E come sempre, la violenza e la foga possono scatenare eventi tragici, che tolgono qualsiasi magia allo sport cui i tifosi dovrebbero farsi sostenitori.
Alcuni degli scontri recenti più violenti
Paris Saint-Germain-Milan
Quella avvenuta nella notte tra il 6 e il 7 novembre 2023 a Milano è solo l’ultima sena della faida tra i tifosi milanisti e gli ultras del Paris Saint-Germain. Infatti, basta tornare indietro al 25 ottobre scorso, data in cui il Milan è stato sconfitto fuori casa dal PSG nel terzo turno della fase a gironi della Champions League. I tifosi del Milan, circa 2000, erano arrivati a Parigi sin dalle prime ore del mattino: una massiccia presenza ha creato una certa agitazione nella capitale francese, con il rischio di conflitti con i sostenitori del PSG. Per questo, ancora prima della partita, le tribune dello stadio parigino sono state dense di tensione. In un video condiviso sui social media, si sentono i tifosi del Milan nel settore ospiti intonare cori provocatori contro i rivali, tra cui “Paris, Paris vaffa****o!” “. In più, le forze di sicurezza hanno temuto il peggio quando un gruppo di ultras del PSG si è avvicinato all’area occupata dai tifosi del Milan nella stessa tribuna. Fortunatamente, gli steward presenti hanno rapidamente gestito la situazione, impedendo scontri fisici e ripristinando la calma nel giro di pochi minuti.
Roma-Napoli
Torniamo indietro alla scorsa stagione di campionato, precisamente all’8 gennaio 2023, quanto malauguratamente un gruppo della tifoseria giallorossa, in viaggio verso San Siro, dove si sarebbe disputata la partita Milan-Roma, ha incontrato in una stazione di sosta sull’autostrada A1, un pullman di ultras napoletani, diretti a Genova per la partita allo stadio Marassi. Anche in questo caso, le due fazioni si sono scontrate con violenza, tra risse e pestaggi, durante cui hanno fatto ricorso a oggetti contundenti che avrebbero potuto causare il peggio. Per fortuna, l’intervento tempestivo della polizia, giunta sul posto quasi simultaneamente ai gruppi di ultras, ha impedito che si scatenassero episodi di violenza che coinvolgessero anche gli altri utenti presenti nei locali di ristorazione dell’area di servizio. Da quel momento, le indagini sono state avviate, con i primi ultras della Roma individuati grazie all’analisi di immagini fornite da testimoni e alle registrazioni del sistema di videosorveglianza installato nell’area di servizio.
Hellas Verona- NK Istria
Sempre risalendo allo scorso anno, per la precisione al 18 dicembre 2022, le cronache calcistiche locale sono state infiammate dai resoconti sui i gravi scontri tra gli ultras dell’Hellas Verona e dell’Nk Istria fuori dallo stadio Bentegodi, poco prima di un’amichevole. La situazione è rapidamente degenerata, con il lancio di oggetti contundenti, tra cui bandiere, sedie e tavolini. Secondo le ricostruzioni, la miccia tra le due tifoserie sarebbe scoppiata a causa da una quarantina di ultars croati, che si sono spostati rapidamente verso il parcheggio, eludendo i controlli della polizia, e hanno cercato un confronto fisico con circa 150 tifosi dell’Hellas Verona. Questo ha scatenato una violenta rissa, con oggetti di ogni genere lanciati in tutte le direzioni. Le forze dell’ordine hanno successivamente revisionato le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, identificando e segnalando all’autorità giudiziaria 31 tifosi croati per reati come rissa, violenza, resistenza e lesioni a pubblici ufficiali, con circostanze aggravanti. Inoltre, sono stati individuati altri 3 tifosi dell’Hellas Verona, accusati di resistenza, oltraggio a pubblici ufficiali e possesso e utilizzo di oggetti contundenti o atti a offendere in occasione di manifestazioni sportive. Va sottolineato che tra i coinvolti figuravano anche 9 minorenni.
Le vittime della follia ultras
Daniele Belardinelli
Daniele Belardinelli era il nome del tifoso tragicamente investito a Milano, in via Novara, prima della partita con il Napoli a San Siro, il 26 dicembre 2018. L’incidente è avvenuto quando alcuni ultras nerazzurri, coadiuvati da quelli del Varese e del Nizza, gemellati con la Curva Nord interista, hanno attaccato alcuni pullman dei tifosi partenopei. Membro del gruppo ultras Varese noto come “Blood and Honour”. Belardinelli aveva ricevuto due Daspo di cinque anni in passato, e ai tempi era sotto sorveglianza speciale a causa di reati collegati sempre a manifestazioni sportive. Dopo l’incidente, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo. Purtroppo, le sue condizioni erano risultate critiche fin da subito, con lesioni gravi alla milza, all’aorta toracica e addominale, insieme a diverse fratture, tra cui una al femore, causate dagli scontri e dall’investimento subito. Nonostante gli sforzi dei medici in sala operatoria, il tifoso è deceduto della mattina successiva.
Ciro Esposito
Prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, che si è svolta a Roma il 3 maggio 2014, si sono verificati scontri molto violenti tra gli ultras napoletani e i tifosi giallorossi. Durante la sommossa, un tifoso partenopeo, Ciro Esposito, è stato gravemente ferito da un proiettile che lo ha colpito in pieno petto, rimanendo conficcato tra le vertebre. Secondo le ricostruzioni della Digos, lo scontro sarebbe stato provocato da un ultras romanista, Daniele De Santis, il quale per provocare la tifoseria avversaria, ha iniziato a lanciare in aria alcuni petardi. Subito ricorso dagli agguerriti supporter partenopei, De Santis, scivolato a terra, avrebbe sparato quattro colpi di arma da fuoco, uno dei quali avrebbe colpito Esposito. Quest’ultimo è stato immediatamente trasportato in condizioni gravissime all’ospedale San Pietro, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per suturare un polmone, prima di essere trasferito al Policlinico Gemelli, mentre nella stessa notte, De Santis è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Dopo oltre 50 giorni passati in coma, Esposito è deceduto a causa delle gravi ferite riportate.
Matteo Bagnaresi
Sempre un’area di servizio, questa volta nei pressi di Asti, sulla strada Torino-Piacenza, è stata il tragico sfondo dell’incidente che ha coinvolto Matteo Bagnaresi, un tifoso del Parma investito da un pullman di ultras juventini. Entrambe le fazioni si stavano dirigendo verso lo stadio Olimpico per assistere alla partita Juve-Parma il 30 marzo 2008. Secondo le testimonianze dei bianconeri, sarebbero stati gli avversari ad attaccarli con spranghe e bottiglie mentre erano fermi per fare rifornimento, spingendo l’autista del pullman, spaventato dalla possibilità che la situazione potesse degenerare ulteriormente, a ripartire rapidamente. Purtroppo, nel suo tentativo di allontanarsi, il veicolo ha travolto Bagnaresi. L’autista ha raccontato agli agenti della Stradale e agli inquirenti di non essersi nemmeno accorto di aver investito il tifoso e di essersi fermato solo quando alcuni passeggeri del pullman gli hanno segnalato l’accaduto. I genitori di Matteo Bagnaresi si erano inizialmente costituiti parte civile nel processo, ma nel novembre 2011 hanno deciso di uscire dal processo. Hanno accettato il risarcimento offerto dall’assicurazione dell’autista, che è stato interamente devoluto alla Fondazione benefica dedicata dalla famiglia alla memoria del giovane.
Filippo Raciti
Il 2 febbraio 2007, durante la partita di calcio Catania-Palermo, si verificarono gravi disordini causati dai tifosi del Catania che sfociarono in violente manifestazioni di piazza. Durante questi eventi, i tifosi attaccarono le forze dell’ordine con bastoni, pietre, bulloni, bombe carta e altri oggetti contundenti. In particolare, l‘Ispettore Capo Filippo Raciti, che era assegnato al X Reparto Mobile di Catania e stava svolgendo compiti di scorta ai tifosi della squadra ospite, fu colpito da un grosso oggetto contundente. Nonostante le gravi lesioni subite, l’Ispettore Raciti decise di non chiedere immediatamente cure mediche e continuò a guidare i suoi uomini nel tentativo di mantenere la situazione sotto controllo. Solo in seguito, a causa della gravità delle ferite riportate, si accasciò nell’auto di servizio, perdendo conoscenza. Fu prontamente trasportato in ospedale, ma purtroppo morì poco dopo il ricovero a causa delle lesioni riportate. Per la sua morte sono stati condannati in via definitiva per omicidio preterintenzionale Daniele Micale e Antonino Speziale, minorenne all’epoca dei fatti.
Gabriele Sandri
L’11 novembre 2007, in occasione della partita a San Siro tra Lazio e Inter, la tifoseria biancoceleste si spostano in massa per sostenere la sua squadra, compreso il giovane Gabriele Sandri, il quale, in viaggio con altri quattro amici, decide di fermarsi in un autogrill sull’autostrada A1, a Badia del Pino, Arezzo. Tuttavia, durante la sosta, si scatena una rissa con alcuni tifosi della Juventus, subito intercettata da una pattuglia della polizia stradale che si trovava dall’altro lato della carreggiata. Un agente di polizia, Spaccarotella, credendo che si stesse verificando una rapina, spara due colpi di pistola, colpendo Gabriele al collo mentre dormiva sul sedile posteriore. Quando l’ambulanza giunge sul luogo, purtroppo, il giovane era già deceduto.