L’avanzata di Mosca in Ucraina continua mentre gli occhi del mondo sono rivolti alla guerra in Medio Oriente
Non solo il conflitto armato e gli scontri a fuoco tra Israele e Hamas, dopo gli ultimi bombardamenti sulle città ucraine Putin ci ricorda dell’altra guerra.
Forse agli occhi di molti era in stand-by o congelata. Ma la guerra in Ucraina continua nonostante la stampa occidentale stia fondamentalmente mettendo in secondo piano quello che è stato senz’altro l’evento più importante degli ultimi 20 anni, dopo la pandemia. Dopo l’ultima notte di bombardamenti, infatti, a ricordarci che c’è anche l’altra guerra è stato proprio Putin.
Poche parole e nessuna tregua
Non sono giorni affatto facili per la resistenza ucraina. Dopo il fallimento della controffensiva (su cui l’occidente aveva tanto scommesso, magari non puntando proprio tutto), ora Kiev deve cercare di resistere agli attacchi dell’esercito russo, che ha deciso di rispondere attaccando postazioni militari e cercando di occupare nuove città. Ma ora a giocare a favore di Putin è il fatto che la politica e i media occidentali hanno i loro occhi puntati su quello che sta succedendo in Medio Oriente.
Nonostante l’attenzione massima sia orientata su ciò che sta succedendo nella Striscia di Gaza, infatti, la guerra in Ucraina continua senza sosta. Putin nella notte ha bombardato l’importante città di Odessa che non è riuscito a prendere durante l’invasione di febbraio 2022. Ma anche in Ucraina, come a Gaza, vengono colpiti civili in maniera indiscriminata. Solo nelle ultime ventiquattrore sono otto le vittime e i feriti tra i civili delle fila ucraine. Secondo quanto riferito da Oleh Kiper, governatore regionale di Odessa, i russi hanno lanciato un attacco di massa utilizzando missili Onyx e Iskander, oltre al supporto dei droni iraniani Shaed-131/136.
Secondo quanto riportato dalle autorità dell’esercito ucraino, la difesa aerea di Kiev è riuscita ad abbattere circa 15 droni che intendevano colpire la città di Odessa. Una situazione che ricorda molto i primi giorni di battaglia, quando la popolazione aveva deciso di combattere alzando sacchi di sabbia sulle spiagge della città. Intanto Zelensky, accoglie ironicamente l’invito di Trump secondo cui riuscirebbe a fermare la guerra in 24 ore. “Può fermare la guerra in un solo giorno? – ha affermato il presidente ucraino – allora è il benvenuto“. Tuttavia, ha negato qualsiasi possibilità di accordo: “Non sono pronto a parlare con i terroristi”.