Il Governo ha deciso di anticipare il conguaglio delle pensioni, che vedrà una rivalutazione maggiore, con un conseguente aumento.
Il conguaglio delle pensioni dell’anno precedente, non sarà erogato a gennaio come di consueto, ma verrà anticipato a dicembre 2023 in via eccezionale. Tale situazione comporterà un conseguente aumento dell’assegno, che sarà di 0,8 punti percentuali in più rispetto all’ultima rivalutazione, raggiungendo dunque l’8,1%. L’aumento sarà somministrato in base alla pensione percepita, così come l’importo di conguaglio.
Se, per esempio, una persona percepisce una pensione di 1.000 euro, con la rivalutazione arriverà a percepire circa 1.081 euro lordi al mese. L’aumento è dovuto ad un adeguamento dell’inflazione che, a differenza dei 7,3 della vecchia indicizzazione, vedrà un’ulteriore incremento: sempre prendendo il caso della pensione da 1.000 euro, l’anno scorso era salita a 1.073 euro, a fronte del 7,3%. Quest’anno, visto l’aumento, invece di 73 euro saranno 81. Inoltre, verranno rimborsati mediante il conguaglio, la differenza delle undici mensilità. Si può calcolare il conguaglio degli arretrati semplicemente ricavando la differenza tra i precedenti 1.073 agli attuali 1.081, che in questo caso farà 8 euro, da moltiplicare per le prime 11 mensilità di quest’anno, per un totale di 88 euro lordi. Sebbene questa sia la regola principale, l’importo dipenderà dal tipo di pensione percepita.
Aumento pensioni, pagamento dicembre 2023: calcolo del conguaglio della rivalutazione
Il calcolo della perequazione ha stabilito che, per recuperare l’inflazione dello scorso anno è necessario un aggiustamento dell’assegno mensile; nonché un conguaglio a dicembre per recuperare l’0,8% in più spettante delle 11 mensilità del 2023. Come accennato in precedenza, l’importo dipenderà dalla somma della pensione percepita, ossia in base a quante volte si moltiplica il trattamento minimo INPS di 525,38 euro. La percentuale è suddivisa in 6 semplici categorie.
- Fino a 2.101,52 euro lordi mensili, la rivalutazione avverrà al 100% dello 0,8 (circa 88 euro).
- Dai 2.101,52 ai 2.626,90 euro lordi mensili, la rivalutazione avverrà al 85% dello 0,8 (circa 187 euro).
- Dai 2.626,90 ai 3.152,28 euro lordi mensili, la rivalutazione avverrà al 53%, dello 0,8 (circa 139 euro).
- Da 3.152,28 a 4203.04 euro lordi mensili, la rivalutazione avverrà al 47% del 0,8% (circa 158 euro).
- Da 4.203,04 a 5.253,80 euro lordi mensili, la rivalutazione avverrà al 37% del 0,8% (circa 163 euro).
- Per quelle maggiori a 5.254 euro lordi mensili, la rivalutazione avverrà al 32% del 0,8% (circa 169 euro).