Con le nuove leggi in vigore cambiano poteri, doveri, responsabilità e stipendi degli amministratori di condominio.
Con la nuova riforma del condominio sono state introdotte diverse novità che interessano gli amministratori condominiali soprattutto per quanto riguarda le loro mansioni, il potere decisionale e i criteri di calcolo degli stipendi.
La riforma del condominio è finalizzata soprattutto alla riduzione della durata di eventuali controversie pertanto è stata prevista la possibilità di procedere alla mediazione o aderire a essa anche senza una delibera preventiva dell’assemblea condominiale. La procedura di mediazione ha una durata di tre mesi prorogabili di altri tre, in seguito ai quali dev’essere definito un accordo scritto dalle parti.
L’amministratore condominiale assumerà maggiori poteri in eventuali procedimenti di mediazione per controversie in condominio, mentre in precedenza la decisione di intraprendere una procedura di mediazione spettava all’assemblea di condominio. Ora invece, con l’approvazione della nuova legge, l’amministratore ha il pieno potere di aderire alla mediazione senza obbligo di convocare l’assemblea che perde così potere decisionale.
Con l’approvazione della nuova legge, l’amministratore potrà dunque decidere in completa autonomia di attivare un procedimento di mediazione, aderirvi e parteciparvi, informando l’assemblea solo nella fase conclusiva della mediazione stessa.
L’amministratore di condominio, inoltre, potrà decidere da solo l’attuazione di eventuali lavori urgenti che riguardano la struttura condominiale: in questo caso, infatti, per legge, l’amministratore può agire da solo senza dover necessariamente chiedere autorizzazioni all’assemblea condominiale.
Un ulteriore novità riguarda il rispetto del regolamento condominiale, in precedenza l’amministratore poteva sanzionare i condomini per trasgressioni con multe fino a 200 euro ora invece non è più sua competenza e potrà farlo solo l’assemblea di condominio.
Con l’approvazione della nuova legge sull’equo compenso, sono state apportate modifiche anche agli stipendi che spettano agli amministratori di condominio. Per i professionisti e i lavoratori autonomi il compenso sarà proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto.
Si tratta di una novità che riscrive gli accordi tra professionisti e clienti perché occorre definire esplicitamente il riferimento a un compenso equo e per stabilirlo vengono presi in considerazione i parametri presenti nei decreti ministeriali, diversi per ogni categoria.
L’ammontare dello stipendio di un amministratore condominiale dipenderà pertanto da vari aspetti legati alla posizione del condominio, alle prestazioni rese da ogni amministratore di condominio, numero di condomini, se sono presenti in condominio unità abitative e uffici, garage e cantine, oltre all’orario di lavoro per unità immobiliare. Il guadagno potrà inoltre aumentare in caso di lavori straordinari.
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