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Cultura

Ernesto Ferrero: i libri più recenti dello scrittore che vinse il Premio Strega

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fede Cirone

È morto Ernesto Ferrero, il “signore dei libri”, scrittore e patron del Salone del Libro di Torino, scopriamo quali titoli recuperare per custodirne memoria

Ci lascia all’età di 85 anni uno dei pilastri dell’editoria e della letteratura italiana contemporanea: Ernesto Ferrero, lo scrittore e critico letterario, insignito del Premio Strega nel 2000 per il libro N, è morto il 31 ottobre scorso, dopo una lunga malattia. Direttore del Salone del Libro di Torino dal 1998 al 2016, Ferrero lascia un vuoto incolmabile nel panorama letterario dell’Italia, colmabile solo attraverso il perenne ricordo del suo contributo al settore dell’editoria attraverso la lettura delle opere che l’anno reso celebre.

Il signore dei libri

Nato a Torino nel 1938, Ernesto Ferrero ha iniziato la sua carriera nell’editoria nel lontano 1963. Ha ricoperto ruoli di grande rilievo in diverse case editrici, in primo luogo Einaudi, dove è stato direttore editoriale dal 1984 al 1989. Successivamente, ha lavorato come segretario generale presso Bollati Boringhieri, ha ricoperto la posizione di direttore editoriale in Garzanti e infine è diventato direttore letterario di Mondadori. Oltre alla sua carriera nell’editoria, Ferrero è stato anche uno scrittore prolifico, autore di romanzi tra lo storico e il buografico. Il suo primo romanzo, intitolato Cervo Bianco, pubblicato nel 1980 e basato sulla storia vera di un falso capo indiano che ottenne notevole successo nell’Italia degli anni Venti. Da non dimenticare, anche l’impegno di Ferrero come critico e traduttore letterario, facendo conoscere al pubblico italiano le opere di autori come Flaubert, Céline e Perec, ma, soprattutto analizzando a fondo il lavoro di Italo Calvino, Emilio Gadda e Primo Levi. Membro attivo della comunità letteraria italiana, il suo impegno è stato riconosciuto con l’onorificenza di commendatore all’Ordine del merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2012.

N., il libro con cui Ferrero Vinse il Premio Strega

Nel 2000, Ernesto Ferrero vince il più alto riconoscimento letterario italiano, il Premio Strega, con il romanzo storico N, pubblicato da Einaudi. Il libro offre un avvincente spaccato della storia di Napoleone Bonaparte, durante il suo esilio all’isola d’Elba nel maggio del 1814.

Dopo essere stato sconfitto in battaglia e deposto dal suo potere in Francia, Napoleone sbarca sull’isola toscana, diventando un borghese apparentemente comune. L’elbano Martino Acquabona, nominato bibliotecario dell’Imperatore, cerca di decifrare il mistero di Napoleone e delle sue azioni durante il suo tempo all’Elba.

Con N, Ferrero propone una narrazione ricca di dettagli sulla vita quotidiana e sugli eventi dell’Elba durante il periodo di Napoleone, attraverso il punto di vista di Martino Acquabona, un timido letterato che si trova testimone della convivenza tra la piccola corte di fedelissimi di Napoleone, Inglesi e il resto della famiglia di Napoleone, tra cui sua madre e sua sorella.

Una scena di N. – Io e Napoleone di Paolo Virzì (2006) | IMDB

Durante il periodo d’esilio dell’imperatore deposto, Martino si interroga anche sul significato più profondo degli avvenimenti che sta vivendo. Convinto che tutto sia stato già scritto da qualche parte, cerca di capire il destino di Napoleone e i motivi che lo spingono a prepararsi per un’altra avventura militare, che alla fine si concluderà con la sua sconfitta a Waterloo.

Il romanzo è basato su una documentazione accurata e offre una visione dettagliata dei personaggi e degli eventi storici del periodo. Tuttavia, Ferrero va oltre la semplice narrazione storica, esplorando temi universali come il male, il tempo, le responsabilità individuali, la guerra, la morte, l’amore e la ricerca della felicità.

Dopo il successo e la consacrazione raggiunti con il Premio Strega, N è stato successivamente adattato per il grande schermo da Paolo Virzì nel 2006, con il film N – Io e Napoleone. La lettura del romanzo fu suggerita al regista, il quale ha presentato la pellicola alla prima edizione della Festa del Cinema di Roma. Dal canto suo, Ferrero ha continuato a esplorare la passione per le vicende napoleoniche con una serie di pubblicazioni successive, come Lezioni napoleoniche (2002), il monologo teatrale Elisa (2002), Il giovane Napoleone(2006), Napoleone e i libri (2015) e Napoleone in venti parole (2021).

I libri di Ernesto Ferrero, quali recuperare

Italo

Ultimo lavoro di Ernesto Ferrero, pubblicato nel 2023 in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, questo libro offre un ritratto approfondito dello scrittore, svelandone i tratti caratteriali meno noti e i dettagli della sua vita privata, grazie al punto di vista privilegiato di Ferrero durante il loro periodo di lavoro insieme presso Einaudi. Italo rivela l’importanza dell’imprinting famigliare per Calvino, la sua passione per i fumetti e il disegno, l’amicizia con Eugenio Scalfari, le esperienze della guerra partigiana e le passioni del dopoguerra.

Nel libro, Ferrero esplora anche gli amori di Calvino, inclusa la relazione con Elsa De’ Giorgi, gli incontri con Ernest Hemingway a Stresa, e con Silvana Mangano e Vittorio Gassman sul set di Riso amaro. Nonostante l’apparente isolamento di Calvino, Ferrero ci mostra come l’autore sia sempre rimasto in contatto con il suo tempo. La biografia si intreccia strettamente con l’opera di Calvino, illuminando la genesi e lo sviluppo del suo lavoro e il suo metodo di scrittura, guidato da una forte tensione etica, sperimentale e progettuale. Con uno stile confidenziale e una scrittura che unisce il biografico al saggio critico, Ferrero propone una nuova prospettiva sulla vita e l’opera di uno dei più amati autori della letteratura italiana.

 

Album di famiglia – Maestri del Novecento

Ferrero, in questo affascinante lavoro pubblicato nel 2022, offre – come da titolo – un vero e proprio album di ritratti letterari della cultura italiana del Novecento, attraverso le vite e le personalità di editori, scrittori, scienziati e artisti che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia culturale del paese. Ferrero, in quanto editore, direttore del Salone del libro e scrittore, ha avuto il privilegio di interagire con tantissime figure di spicco, collaborando con loro, curando le loro opere e condividendo la loro amicizia.

La galleria di ritratti include editori come Einaudi, Garzanti, Inge Feltrinelli, Roberto Calasso, Elvira ed Enzo Sellerio. Vi sono inoltre scrittori di grande rilevanza come Pavese, Montale, Bobbio, Mila, Foa, Revelli e Rigoni Stern. Ferrero ci presenta anche figure forti e determinate come Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Lalla Romano e Chichita Calvino. E ancora Gianni Rodari, Bruno Munari, Fruttero & Lucentini, il fisico Tullio Regge, Guido Ceronetti, Parise, Del Buono, Sciascia, Consolo, Celati, Fenoglio, Atzeni, Del Giudice, Guttuso, Pasolini, Garboli ed Eco. In particolare, il libro si apre con un focus su due autori con cui Ferrero ha avuto una particolare affinità: Italo Calvino e Primo Levi. Attraverso questi ritratti, scopriamo il lato professionale e privato delle loro vite, condividendo segreti e dettagli poco noti, in un contesto di arte e vita, dramma e commedia, confessione e narrazione.

Ernesto Ferrero al Salone del Libro di Torino | @ernestoferrero.com

 

Amarcord bianconero

Amarcord bianconero, edito nel 2018 da Einaudi, ha un grande protagonista: il calcio, così come emerge nelle memorie autobiografiche di Ernesto Ferrero. Nell’opera, Ferrero racconta la sua esperienza da giovane tifoso juventino e trasporta i lettori in un periodo in cui il calcio era raccontato e scritto con tocco epico, affidato alle radiocronache di Niccolò Carosio, alle vivide descrizioni dei settimanali sportivi e, successivamente, alla voce di Gianni Brera. Queste memorie ci portano negli anni del primo dopoguerra, un periodo segnato dalla storica partita Italia-Inghilterra, dalla tragedia del Grande Torino e dall’epopea del trio indimenticabile: Giampiero Boniperti, John Charles, e Omar Sivori. Accanto a loro, c’erano molti altri campioni, acclamati da un’intera città innamorata della sua squadra, guidata dal carismatico monarca Gianni Agnelli.

In Amarcord bianconero, il calcio diventa una sorta di lente attraverso cui osservare un’epoca incantata che sembra ormai lontana e quasi favolosa. Le storie familiari, come quella del padre di Ferrero che aveva giocato nelle squadre giovanili della Juventus o di sua nonna che confezionava bandiere, si intrecciano naturalmente con il grande mondo metaforico del calcio.

I migliori anni della nostra vita

Questo libro, pubblicato nel 2005, racconta il percorso di crescita sentimentale di un giovane che entra a far parte di un gruppo di individui speciali, uniti dalla passione per i libri e dal sogno di cambiare il mondo attraverso la letteratura. La storia narrata ne I migliori anni della nostra vita si concentra un intenso viaggio fatto di amore e odio, di seduzioni incrociate e di forti passioni intellettuali e civili, con un’importante casa editrice come sfondo, quella fondata da Giulio Einaudi.

Il libro abbraccia un periodo che va dai primi anni Sessanta fino alla morte di Pier Paolo Pasolini, avvenuta nel 1975. Nel corso del racconto, rivivono incontri memorabili e scontri intensi, scoperte sorprendenti e delusioni profonde, drammi improvvisi e momenti comici che si alternano alle battute famigliari dei protagonisti. I personaggi che popolano questa storia vengono presentati nella loro dimensione privata, offrendo ritratti indimenticabili. Tra di essi, vi sono figure come Giulio Bollati, che incarna l’alter ego di Einaudi, lo stravagante Elio Vittorini, l’introspettivo Italo Calvino, Norberto Bobbio e Massimo Mila, l’incrollabile iconoclasta. La narrazione menziona anche figure come come Natalia Ginzburg, il timido chimico Primo Levi, il tormentato Carlo Emilio Gadda, e molti altri scrittori e intellettuali che hanno segnato il Novecento italiano.

fede Cirone

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