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Esteri

Ristorante Usa, arriva nuovo supplemento: “50 dollari in più per chi è incapace di fare il genitore”

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Alessia Manoli

Cosa fare quando si hanno bimbi scalmanati al ristorante? Negli Stati Uniti si paga di più per il disturbo

In un ristorante in Georgia, Stati Uniti, il Toccoa Riverside, la politica è chiara: “Se non c’è rispetto, non c’è servizio”. Questa affermazione è stampata nel menu e prevede una multa per chi non riesce a mantenere sotto controllo i propri figli durante il pasto. Mentre il ristorante afferma di avere questa politica da anni, ha recentemente attirato l’attenzione dei media internazionali a seguito di alcune esperienze negative dei clienti.

Le esperienze dei clienti in U.S.A.

La multa per il disturbo causato dai bambini non è stata ben accolta da tutti i clienti. Kyle Landmann, uno dei clienti, ha raccontato di aver scoperto la multa quando ha ricevuto il conto. Ha dichiarato che i suoi figli stavano tranquillamente guardando un tablet fino a quando il cibo non è arrivato, hanno mangiato senza problemi, e sua moglie li ha portati fuori mentre lui pagava il conto. Nonostante ciò, ha ricevuto un supplemento di 50 dollari a causa del rumore dei bambini e delle loro corse nel ristorante.

Un’altra cliente, Danielle Hampy, ha raccontato un’esperienza simile. Ha affermato che il proprietario del ristorante ha fatto una scenata davanti a tutti i presenti a causa del fatto che i suoi figli stavano correndo vicino al fiume, e li ha additati come “cattivi genitori”, suggerendo loro di andare da “Burger King e Walmart”.

Mentre il Toccoa Riverside è un caso estremo, il problema del comportamento dei bambini nei ristoranti non è limitato agli Stati Uniti. In Italia e in altri paesi, esistono locali che vietano l’accesso ai bambini sotto una certa età. Questa pratica, tuttavia, potrebbe non essere conforme alla Costituzione.

I bambini italiani sono i più maleducati?

I bambini italiani risultano essere tra i più maleducati a tavola, specialmente quando si trovano in un ristorante. Questo dato emerge da uno studio condotto dall’Istituto Italiano di Studi Transdisciplinari, che ha messo in luce comportamenti scomposti di giovani commensali durante i pasti fuori casa. Si tratta di comportamenti come mani sporche di cibo trascinate sui muri, lancio di cibo, tovaglioli imbevuti di bibite o pappa, bagni allagati con carta igienica e altre azioni che possono disturbare gli altri clienti e il personale del ristorante.

Tuttavia, si sottolinea come la colpa non dovrebbe ricadere sui bambini stessi, bensì sugli adulti e in particolare sui genitori. Questi ultimi dovrebbero insegnare fin da piccoli ai propri figli le buone maniere a tavola. I bambini sono noti per essere grandi imitatori e imparano principalmente osservando gli adulti, il che rende fondamentale che gli adulti stessi offrano un esempio di buon comportamento a tavola.

Il decalogo di un buon comportamento a tavola propone regole chiare, tra cui l’evitare di urlare, cantare, correre o giocare durante i pasti al ristorante. Si sottolinea l’importanza di utilizzare correttamente le posate e di non giocare con il cibo o comportarsi in modo scomposto durante il pasto. Inoltre, si raccomanda di evitare l’uso di dispositivi elettronici durante i pasti al ristorante.

Il dibattito

Mentre alcune persone sostengono la politica dei ristoranti che cercano di mantenere un ambiente tranquillo e piacevole per tutti i clienti, altri vedono queste restrizioni come un affronto ai diritti delle famiglie con bambini. Approfondiamo ulteriormente questa questione e i diversi aspetti coinvolti.

I ristoranti con politiche anti-bambini: Alcuni ristoranti hanno deciso di vietare l’accesso ai bambini o di introdurre politiche rigorose per mantenerli tranquilli durante il pasto. Le ragioni dietro queste politiche variano, ma spesso sono legate a una cattiva esperienza con famiglie indisciplinate o al desiderio di creare un’atmosfera rilassante per gli adulti. Mentre questo approccio può soddisfare alcuni clienti, può anche alienare le famiglie con bambini, spingendoli a cercare alternative più accoglienti.

Immagine | unsplash @pablomerchanmontes – rationalinternational.it

L’equilibrio tra rispetto e famiglie: Trovare un equilibrio tra il desiderio di mantenere un’atmosfera tranquilla e il rispetto delle famiglie è una sfida per molti ristoranti. Alcuni locali offrono aree separate o orari dedicati alle famiglie, consentendo ai genitori di cenare con i loro figli senza disturbare gli altri clienti. Questa soluzione cerca di affrontare le esigenze di entrambe le parti, ma potrebbe non essere sempre praticabile.

Educazione dei bambini: L’educazione dei bambini riguardo al comportamento nei ristoranti è una responsabilità chiave dei genitori. Insegnare loro il rispetto per gli altri, l’importanza del comportamento appropriato e le buone maniere può contribuire a evitare situazioni sgradevoli. È essenziale che i genitori si impegnino a mantenere il controllo sul comportamento dei loro figli durante il pasto fuori casa.

Leggi e normative: In alcune giurisdizioni, esistono leggi e normative che vietano ai ristoranti di discriminare i clienti in base all’età. Ad esempio, negare l’accesso ai bambini potrebbe essere illegale in alcune regioni. Queste leggi cercano di promuovere l’uguaglianza e impedire la discriminazione.

Rispetto e tolleranza: Infine, il rispetto reciproco e la tolleranza sono elementi chiave per affrontare questa questione. Gli adulti devono comprendere che i bambini possono essere imprevedibili e che le famiglie meritano l’opportunità di cenare fuori senza essere giudicate. Allo stesso tempo, le famiglie dovrebbero fare del loro meglio per garantire che i loro figli rispettino gli altri clienti e l’ambiente del ristorante.

Cosa dice la legge in Italia?

Nel nostro Paese, la legge non vieta specificamente ai ristoranti di vietare l’accesso ai bambini o di implementare politiche anti-bambini. Tuttavia, esistono leggi e regolamenti che tutelano i diritti dei consumatori e che impediscono la discriminazione dei clienti in base a determinate caratteristiche personali, come l’età.

La Legge n. 108 del 7 marzo 2000, nota come “Legge quadro per la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, stabilisce diversi diritti per i minori e protegge i bambini da discriminazioni in vari contesti, inclusi i ristoranti. Questa legge afferma che i minori hanno diritto a un trattamento non discriminatorio e al rispetto della loro dignità.

Tuttavia, questa legge non tratta specificamente l’accesso ai ristoranti o le politiche dei ristoranti nei confronti dei bambini. Pertanto, i ristoranti in Italia hanno una certa libertà nel decidere se accettare o meno clienti minori. Questo può variare da un ristorante all’altro, e alcune strutture possono vietare l’accesso ai bambini o implementare politiche anti-bambini, mentre altre accolgono le famiglie a braccia aperte. È importante notare che il rispetto e la tolleranza dovrebbero guidare le decisioni dei ristoranti in questo senso. Anche se la legge non proibisce esplicitamente il divieto di accesso ai minori, le controversie possono sorgere se i clienti si sentono discriminati o trattati ingiustamente.

In conclusione, il dibattito sul comportamento dei bambini nei ristoranti solleva questioni complesse legate al rispetto, alla gestione delle famiglie e alle politiche aziendali. Mentre alcuni ristoranti cercano soluzioni per mantenere un’atmosfera tranquilla, è essenziale equilibrare questa esigenza con l’accoglienza delle famiglie. Il rispetto reciproco e l’educazione dei bambini sono fondamentali per affrontare questa sfida in modo costruttivo. E tu, di che opinione sei?

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Alessia Manoli

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