Le tasse del 2024 che sono state rinviate, rimani aggiornato sulle novità fiscali e sulle scadenze di tutte le prossime tasse del 2024.
La proposta di legge del Bilancio 2024 contiene diverse innovazioni, non limitandosi solo a importanti cambiamenti nel sistema fiscale. Ci sono anche altre minori novità che potrebbero non attirare immediatamente l’attenzione, ma che in realtà sono significative. Fra queste spiccano il posticipo della tassa sulla plastica e quella sullo zucchero, le quali hanno suscitato non poche controversie.
In modo naturale, vi potrebbero essere delle alterazioni al passaggio in Parlamento, tuttavia, andiamo ad esaminare tutte la tasse che molto probabilmente verranno rinviate.
Le tasse rinviate del 2024: la guida completa
La tassa sullo zucchero e la tassa sulla plastica, dopo aver assistito ad un altro posticipo, sarebbero dovute essere attuate il 1° gennaio 2024. Tuttavia, la legge di bilancio ha ora posticipato l’implementazione di queste due nuove tasse a luglio 2024. Questo provoca scontento tra coloro che speravano in un’attuazione definitiva delle misure.
La tassa sullo zucchero dovrebbe essere intesa come un deterrente per l’uso di bevande dolci che potrebbero causare danni alla salute. Questo prevede l’applicazione di un’imposta sul consumo di bevande non alcoliche zuccherate (come la cola, le bibite all’arancia e simili) calcolata a 10 euro per ettolitro per i prodotti già pronti e 0,25 euro per chilo per i prodotti pensati per essere diluiti prima dell’uso.
La tassa sulla plastica impone una penalità di 0,45 euro per ogni chilo di prodotti in plastica utilizzati. Questa imposta, che colpisce l’uso di plastica monouso, dovrebbe essere pagata da produttori, importatori e consumatori per ogni articolo di plastica venduto o comprato.
Le associazioni di settore esprimono disapprovazione verso il rinvio delle nuove tasse al 2024, poiché destabilizza il mercato, agendo come una spada di Damocle sospesa sulle loro attività. Sollecitano così una decisione definitiva che preveda l’eliminazione di queste imposte, al fine di non aggravare ulteriormente un settore già in difficoltà a causa della diminuzione dei consumi dovuta all’inflazione.
Le organizzazioni di produttori esprimono preoccupazione, a causa dell’introduzione di queste tasse, saranno infatti obbligati a innalzare i costi per i consumatori finali. Questo potrebbe portare ad una riduzione del consumo e, in un periodo economicamente turbolento, potrebbe addirittura provocare la perdita di posti di lavoro.
Dal punto di vista ambientale e del benessere invece, potrebbe essere considerata una sconfitta l’ennesimo rinvio riguardante due dei maggiori problemi che stanno affliggendo il nostro pianeta, come l’eccessivo utilizzo di plastica e l’eccessivo utilizzo di zuccheri che contribuisce ad aumentare il problema dell’obesità nel mondo, assai già sviluppato.
Le tasse confermate della legge di Bilancio 2024: tutti gli aumenti
Mentre la tassa sulla plastica e la tassa sugli zuccheri vengono posticipate, ecco alcune tasse confermate dalla bozza della legge di Bilancio 2024 e nel dettaglio le loro percentuali di aumento e di applicazione. I campi spaziano dal mondo dell’igiene femminile ai prodotti per bambini, dalle sigarette e l’utilizzo del tabacco alle assicurazioni su catastrofi naturali, per poi vedere un aumento significativo anche sulle tasse riguardanti i prodotti e beni esteri.
Tabacco e sigarette
Alla fine, mentre il costo del canone Rai viene ridotto da 90 euro a 70 euro, le tasse imposte sulle sigarette vedono un incremento. Anche i pacchetti di sigarette infatti non sono sfuggiti agli incrementi fiscali, con un previsto aumento di prezzo tra i dieci e i dodici centesimi. Il tabacco riscaldato è inoltre nel punto di mira della Manovra 2024, con conferme di ulteriori aumenti nel 2024 e nel 2025. Si prevede un crescita della tassazione di un ulteriore punto nel 2026. Ci aspettano anche rincari per il tabacco trinciato, con un incremento tassato stimato di circa trenta centesimi a busta.
Iva sui prodotti per bambini e per l’igiene femminile
C’è una cattiva notizia per le famiglie, in quanto non è stata confermata la riduzione dell’IVA sui prodotti per bambini, come alimenti preparati (latte in polvere, alimenti omogeneizzati, pannolini) e non è stata confermata la riduzione dell’IVA su prodotti igienici come gli assorbenti (tassa sui tamponi).
Riguardo ai prodotti per l’igiene femminile, è stato infatti confermato che l’IVA aumenterà dal 5% al 10%. Questo incremento sarà il medesimo per il latte in polvere.
Formalmente, la scelta è stata giustificata dal fatto che gli incrementi di prezzo dei prodotti avevano compensato le riduzioni dell’Iva. Pertanto, Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ha sostenuto che questo non ha portato vantaggi reali alle famiglie.
Evasione fiscale e lavoro domestico
La Legge di Bilancio 2024 dedica un vasto spazio al combattimento contro l’evasione fiscale nel mondo del lavoro domestico, mettendo specialmente sotto esame il ruolo delle collaboratrici domestiche. Per raggiungere questo scopo, l’Inps e l’Agenzia delle Entrate daranno avvio a un’intensa collaborazione per rendere totalmente interconnesse le loro banche dati. Questo permetterà l’interscambio e l’indagine dettagliata delle informazioni che detengono.
L’Agenzia delle Entrate si impegnerà a stimolare la conformità volontaria dei contribuenti, fornendo loro i dati e le informazioni raccolte e utilizzate per la preparazione della dichiarazione dei redditi precompilata. Quindi, verranno evidenziate agli stessi eventuali irregolarità. L’intento finale è quello di rilevare il lavoro non dichiarato di collaboratori domestici e assistenti alla persona.
Proprietà e prodotti finanziari esteri
Se i contribuenti sono residenti in Italia e possiedono proprietà all’estero, le loro tasse aumenteranno. Infatti, la tassa Ivie – imposta sulla proprietà straniera – sarà aggiustata, passando dall’attuale 0,76 per mille all’1,06 per mille. Questa percentuale può riferirsi a uno dei seguenti valori:
- di acquisto;
- di mercato;
- catastale.
Anche l’aumento sostanziale dell’imposta sui prodotti finanziari detenuti all’estero è evidente, passando dal 2 per mille al 4 per mille.
Assicurazione sulle catastrofi naturali
Viene reso obbligatorio per le aziende un nuovo tipo di assicurazione riguardante le catastrofi naturali. Dopo che lo Stato ha pagato circa 100 miliardi di euro per compensare i danni causati dalle calamità naturali, adesso cambia drasticamente l’approccio. Adesso, le aziende sono obbligate a stipulare una polizza assicurativa contro i danni derivanti da tali catastrofi.
- terremoti;
- bradisismo;
- eruzioni;
- alluvioni;
- frane.
Sace, una società statale, interviene per supportare le aziende assicurative con cui vengono stipulate le polizze obbligatorie. Svolgendo il ruolo di riassicuratore finale, Sace si impegna a saldare la metà dei risarcimenti, con un tetto massimo totale di 5 miliardi di euro.